sabato 21 gennaio 2012

Se la lontananza è come il vento,la mortadella è come un tornado!

(Segue dai post precedenti: "Iarrusi"- "Lo diceva mia nonna:nella vita ci vuole culo !" - "Grazie"- "Miiiiiiiii avi raggiuni Salvatore u puppu!"- "Er cavetto"- "Il fumo e l'astinenza"- "Si unu s'nsonna chi unu mori o chi è mortu, cci 'llònganu i jorna"- "Oliveri:il rimasuglio di vecchio e stantio e la scalata al Palazzo Giallo" - "U friscalettu" -"Oliveri e Il Club dello 048"- "L'Inps,il medico burocrate e la prassi"-

ore:22,45
Ora di pranzo di piu' di 20 anni fa.
Protagonista una persona a me molto cara e "u pitturi".
Frigo vuoto e nel congelatore un "involto": mortadella e chissà da quanto tempo era li.
Il tempo di scongelarla, una bella spremuta di limone.
Il padre " a cunzava accussì".
Quello fu il pranzo suo e di "Pippu u pitturi" .
E dire che l'unica colpa, di cui si era macchiato quest'ultimo, quel giorno, era stata "pittari a so stanza"!
Ma, tant'è....
Pranzo veloce e poi al treno.
Il primo destinazione Oliveri, l'altro non lo so.
Dopo Capo d'Orlando, i primi borbottii.
Dopo Brolo, dolori addominali.
A Gioiosa, flatulenza e meteorismo.
A S.Giorgio, nella toilette c'era arrivato ma,troppo tardi...giusto il tempo di liberarsi di mutande e calzini, finiti proditoriamente fuori dal finestrino.
Proditoriamente poiche' il lancio è avvenuto quando l'unico passeggero, in quel momento, affacciato si è girato dall'altra parte.
A Patti "sistemato alla meno peggio", velocemente si era "ricomposto" e ad Oliveri era sceso con ritrovato "contegno".
La farmacista, vedendolo in lontananza arrivare, in pieno inverno, con i pantaloni dalle estremità rivoltate e senza calzini,qualche domanda se la sarà pure fatta ma, tra se e se: gli vedeva fare strani gesti e lo sentiva imprecare come un carrettiere. Si capiva solo: "mortadella" .
Ora non so dire se erano quelli i tempi di Prodi presidente del consiglio ma, del resto, a lei , le cose politiche mica interessavano!
Non fare domande è stato comunque un bene, dare spiegazioni, per lui, sarebbe stato imbarazzante.
Allora.
Oggi,no.
Ogni tanto,infatti, capita che racconti questo episodio della sua vita ed ogni volta grandi risate fino alle ...lacrime.
In queste occasioni, quando c'è anche lui, non ride mai, "Pippu u pitturi" che all'indomani dei fatti, con la febbre a 40 e visibilmente sciupato e dimagrito telefonò per dirgli: " A tia non ti pittu cchiu' nenti!"
Più che una promessa, sembrava un giuramento.
Ora, non so se la promessa l'abbia mai mantenuta o se abbia,in tutti questi anni ,violato il giuramento ma, la frase è divenuta ormai celebre fra noi.
Tra novembre e dicembre, mentre ero ricoverato in ospedale, a seguito di un farmaco somministratomi (o piu' probabilmente per l'effetto combinato di piu' farmaci), in un solo giorno, ho contato 80 scariche e vi assicuro che... non erano "elettriche".
Fu alcuni giorni dopo aver fatto, tra parecchie flebo e diverse punture, delle endovene " a colori".
Un siringone enorme conteneva un farmaco dal vivace colore, così rosso che...va beh, lasciamo perdere.
Il "disagio intestinale", anche se con minore cadenza, perdurò anche nei giorni successivi.
Comprese le flebo e punture che al contrario,nei successivi giorni, aumentarono di frequenza.
Stavolta, però erano in bianco e nero, nel senso che non contenevano farmaci dai colori vistosi .
Dolorante, digiuno non per motivi religiosi, una sera, tolte le flebo, dopo l'ennesimo viaggio alla toilette, ero a letto, sfinito.
La dottoressa che mi aveva somministrato i farmaci, entrata nella stanza, mi guardava "strano".
L'indomani so che ad una collega ha chiesto:" Maurizio ha detto... a tia non ti pittu cchiù nenti...ma che voleva dire"?
C'è da dire che, dopo avere "mandato" , in quei giorni, tutto e se possibile pure di piu', arrivò il "benedetto" momento che non avevo "oggettivamente" piu' nulla "da dare".
Bene, direte voi.
Nein!
Mal me ne incolse....
Cosa non è successo!
Questo però lo racconterò in un mio prossimo scritto di cui questo post costituisce l'antefatto.
A proposito di pittori e pitture,concludo scrivendo che "pittai" invece e "bonu bonu" il mio occasionale vicino di letto, detto "er cavetto" che, proprio in quei per me "dolorosi" giorni, aveva disseminato la stanza di "trappole" ma, questa è una storia che ho già raccontato.


Maurizio Pirrotti

Ricordate Corrado Guzzanti e la parodia di Funari e della mortadella? guarda video qui ...