mercoledì 31 marzo 2010

Diamo i numeri in...democrazia


Nel post precedente, scrivevamo del più grande partito d'Italia: il "partito" dell'astensione. Oggi diamo un pò di numeri:1)"Alle elezioni politiche nazionali, del 2008, il Pdl aveva 13,6 milioni di voti. Ne ha presi, nella recente tornata elettorale, 8 milioni". Il calcolo e' semplice:1) "Ne ha persi cinque milioni!"
1)"Il PD, nelle politiche del 2008, aveva preso 12 milioni di voti. Ne ha presi, in questa tornata elettorale, 7,9". Anche quì il calcolo e' semplice: 1)"Ha perso più di quattro milioni di elettori".
Prima considerazione:
1) "In meno di due anni, maggioranza e la cosiddetta opposizione, hanno perso per strada quasi 10 milioni di elettori"!
Seconda considerazione:
1)"Tutti insieme, Berlusconi-Bossi-Bersani-Di Pietro, oggi rappresentano il 46,4% dei voti".
Terza considerazione:
1)"La maggioranza e la cosiddetta opposizione sono minoranza nel Paese".
1)Il vero partito di maggioranza è quello che non li ha votati!
Quindi?
Non lo so ma... non mi piace.
Intanto, mentre la maggioranza degli italiani, soprattutto i giovani, è “deluso e non ha nessuna fiducia nella politica, il pluribocciato a scuola, tale Renzo Bossi, figlio di Umberto Bossi,viene elevato agli altari della Regione Lombardia. (leggi quì)
Caligola volle nominare senatore il suo cavallo ma, si sa, lui era un despota!

Noi eleggiamo i somari.
Caspita, la nostra sì che e' una democrazia!


Maurizio Pirrotti

fonte:http://www.effedieffe.com/content/view/9901/169/

martedì 30 marzo 2010

Il più grande partito d'Italia


Sfiora il 37% il più grande partito d'Italia: il "partito" dell'astensione!

Ha vinto chi non vota

di Marco Cedolin

Non possono esistere dubbi sul fatto che il dato più emblematico uscito (o sarebbe meglio dire mai entrato) dalle urne di queste elezioni regionali di marzo 2010 sia costituito dai quasi 3 milioni e mezzo in più di cittadini che non si sono recati a votare, portando il “partito” dell’astensione a sfiorare il 37%, diventando di fatto il maggiore partito del Paese. Un incremento nell’ordine dell’8%, con punte fra il 14%, il 12% e il 10% in Puglia, Lazio e Toscana, che qualifica il partito del non voto come l’unico reale vincitore di questa tornata elettorale.
Una vittoria, quella del non voto, determinata da una campagna elettorale sincopata, nevrotica al limite del parossismo, giocata esclusivamente intorno allo screditamento dell’avversario, totalmente priva di qualsiasi abbozzo di programma credibile.
Una campagna elettorale nel corso della quale i problemi reali del paese, che si chiamano crisi occupazionale, disastro economico, crollo del potere di acquisto delle famiglie, inquinamento del territorio, sono stati lasciati a margine da parte delle due coalizioni impegnate a contendersi il governo delle regioni.
Una campagna elettorale imperniata sulla violenza verbale ...
... dispensata a piene mani, vissuta fra litigi ed animosità al limite dello scontro fisico, sempre incentrati su differenze artificiali e prive di fondamento, utilizzati per nascondere l’assoluta mancanza di differenze reali fra i due poli che si contendono il governo regionale.
Un italiano su tre ha dunque preferito non recarsi a votare nonostante (o forse anche a causa) la quantità industriale di materiale pubblicitario che ha riempito le buche delle lettere, l’ossessiva tempesta delle telefonate a domicilio, la massa dei manifesti ad abbruttire i muri delle città, la marea di “santini” con faccioni sorridenti e cravatte multicolori. Tutto materiale che a dispetto degli sforzi esperiti dagli esperti del marketing è apparso intriso di un vuoto cosmico, tanto era infarcito di slogan demagogici che sarebbero parsi artificiosi anche agli occhi di un bambino di 5 anni e miravano unicamente a fare leva sulla tanto stantia quanto ormai sempre più improponibile scelta di campo fra destra e sinistra.
Anche in Italia, come nella maggior parte dei paesi occidentali, la distanza fra i partiti politici ed i cittadini continua perciò a farsi sempre più siderale, dimostrando in maniera inequivocabile l’inadeguatezza di un sistema come quello della democrazia rappresentativa, soprattutto qualora gestito in termini di bipolarismo. Anche il clima da “guerra civile” creato nell’occasione e gli “epici” inviti a scelte di campo presentate come decisive, non sembrano avere sortito l’effetto voluto.
I cittadini stanno continuando ad allontanarsi ed i partiti politici parlano ogni giorno di più un linguaggio alieno a chi vive e soffre nel paese reale, un linguaggio autoreferenziale che ben presto rischierà di trasformarsi in una lingua morta.
Per quanto riguarda i risultati elettorali non sono mancate le sorprese e neppure gli elementi che meritano di diventare oggetto di riflessione.
Il centrosinistra, nonostante l’operato del governo Berlusconi non sia stato fin qui entusiasmante, ha nuovamente subito una sconfitta cocente. Se la perdita di regioni come la Calabria e la Campania e il Lazio può trovare la spiegazione all’interno degli scandali di varia natura che hanno caratterizzato le amministrazioni esistenti, ben più grave appare la debacle in Piemonte. Dove Mercedes Bresso si è vista costretta a cedere il passo a Cota, nonostante fosse riuscita ad incamerare nella propria coalizione tanto l’UDC di Casini quanto la Federazione della sinistra radicale. E’ indicativo il fatto che l’unica regione “a rischio” nella quale il centrosinistra ottiene un risultato positivo sia proprio quella Puglia dove Nichi Vendola ha difeso con i denti la propria candidatura, imponendo una lista più “di sinistra” rispetto al listone in alleanza con l’UDC che era stato imposto da D’Alema.
Le liste 5 stelle di Beppe Grillo hanno ottenuto nel complesso risultati di tutto rilievo, fra i quali spiccano Giovanni Favia in Emilia Romagna che ha sfiorato il 7% e Davide Bono in Piemonte vicino al 4%, a dimostrazione del fatto che esiste senza dubbio ampio spazio di manovra per chi intenda costruire delle alternative ai partiti politici tradizionali.
L’inesorabile continua discesa del centrosinistra, laddove questo non riesce a proporsi come concreto elemento di alternativa, ma semplicemente come una fotocopia sbiadita di Berlusconi, unitamente al buon risultato delle liste che fanno riferimento a Beppe Grillo e al grande incremento dell’astensione, stanno a dimostrare in maniera inequivocabile tanto il “bisogno” di alternative concrete da parte dell’elettorato, quanto la palese incapacità di esprimere le stesse espresse dal sistema dei partiti. Proprio questo bisogno di alternative concrete, pensiamo possa considerarsi la vera novità di questa tornata elettorale. Una novità destinata naturalmente ad essere sottaciuta, tanto dal sistema dei partiti ormai incancrenito nella spartizione del potere, quanto dai media mainstream che di quel potere rappresentano uno degli elementi cardine.

Marco Cedolin


http://ilcorrosivo.blogspot.com/
http://marcocedolin.blogspot.com/

lunedì 29 marzo 2010

Oggigiorno


Dai tg:" Sfidavano la sorte i 13 ragazzini che sono stati fermati, ieri, dalla polizia stradale sulla A7 Genova-Bolzanetto.
Attraversavano l’autostrada di corsa, avanti e indietro, mentre gli altri incitavano e gridavano. La gente terrorrizzata urlava dai balconi delle case dirimpetto all’autostrada e più di un automobilista ha rischiato l'incidente...mortale".
«Era solo un gioco» si sono difesi i ragazzi.
«Era solo un gioco» hanno detto i genitori, quasi giustificando i propri figli.
Già... Oggigiorno certa gente non nasce deficiente, lo diventa
«solo per... gioco».
Insieme ai propri genitori.

Maurizio Pirrotti

domenica 28 marzo 2010

Si consenta


Sul sito del Comune di Oliveri (quìnon c'è ancora la tanto contestata delibera del Consiglio Comunale, del 19 febbraio, con relativo allegato, in merito all'assegnazione in concessione dell'area artigianale, ad una ditta che vuole fare, ad Oliveri, un impianto di compostaggio.
Non c'è ancora, sul sito del Comune, l'importante avviso che riguarda i cittadini di Oliveri, possessori di terreni comunali.
Chi deve informare, i cittadini di Oliveri, sulle attività dell'Amministrazione Comunale: Oliveri Libera?(leggi quì) ... Il blog di Antonio Amodeo?(leggi quì)
Cribbio!


Maurizio Pirrotti

Il dito e la...luna


Solito caffè al tavolo del solito bar.
Alle mie spalle, la piazza e persone che discutono, altre che passeggiano.
Una di queste:"Come fa a piacerti Santoro?" Fermandosi giusto il tempo di ribadire il concetto, scuotere la testa e andare via.Come sanno gli affezionati lettori del blog,
Oliveri Libera e ha dedicato tanto spazio a "Raiperunanotte", la trasmissione «clandestina» di Michele Santoro.E' stato un "evento": la prima trasmissione multi-piattaforma nella storia della Tv italiana che ha visto coinvolte web, piazze, radio, satellite, TV locali, blog, in un'unica piattaforma informativa, in diretta ed in contemporanea. Non dimenticando i social network Facebook e Twitter, dove migliaia di persone si sono scambiate commenti, in diretta, su quanto stava accadendo al Paladozza di Bologna. Una trasmissione "rivoluzionaria" contro i bavagli e la censura, in difesa della libertà di informazione e per la libertà di poter esprimere le proprie opinioni. I bavagli e le censure li abbiamo subiti ed accettati nel ventennio e sappiamo tutti come e' andata a finire.
"Come fa a piacerti Santoro" ? E' proprio vero, se ìndichi la luna c'è sempre qualcuno che guarda la punta del dito!

Maurizio Pirrotti

Gli italiani sono fatti così

venerdì 26 marzo 2010

Raiperunanotte

Per chi non avesse potuto seguire,ieri sera, la diretta streaming,dal Pala Dozza di Bologna, della trasmissione di Michele Santoro con Travaglio, Iacona, Floris, il Trio Medusa, Vauro, Gabanelli, Luttazzi, Lerner, Elio, Benigni,
quì la trasmissione integrale http://tv.repubblica.it/copertina/raiperunanotte/44564?video

Lettera a Napolitano



Le leggi ad personam:la morte del diritto



"Ora e sempre fuori dal vaso"

giovedì 25 marzo 2010

Bavagli e censure:«Rai per una notte»



da:Byoblu.Com
"Dopo il bavaglio sui talk show politici proprio quando c'è più bisogno di informazione, ovvero in vista delle elezioni, portato dal governo e dal CdA RAI ..."
:-DAnche Oliveri Libera contribuisce, questa sera, a diffondere la puntata di Annozero dal Paladozza di Bologna. Potete seguire la trasmissione censurata, in diretta streaming, cliccando QUI

mercoledì 24 marzo 2010

Ieri sera, quattro amici al...bar



Si discuteva del presente, del passato e del possibile futuro di Oliveri, ieri sera, seduti al tavolo di un bar del paese. Tra noi, c'era chi parlava di tutela del territorio, chi di istituire un “contratto di paesaggio” prendendo spunto da un modello già utilizzato con successo in altri paesi europei. C'era chi immaginava, in un futuro non molto lontano, nei progetti locali, la partecipazione diretta della popolazione accanto ad aziende ed istituzioni.
C'era chi immaginava Oliveri, nel futuro, come luogo ricco di "strutture"
turistico-alberghiere, chi lo immaginava "famoso" in tutto il mondo non solo per il suo meraviglioso paesaggio ma anche per le produzioni enogastronomiche di eccellenza, chi "ricco" per la qualità dell’ambiente e così via sognando.
Ad un certo punto Bruno ha esclamato:" Un assessore al futuro, ecco cosa ci vorrebbe"!


Maurizio Pirrotti


“Un politico guarda alle prossime elezioni, uno statista guarda alla prossima generazione.”

Alcide de Gasperi

Aboliscono i Carabinieri ?

L’eurocrazia si prende l’Arma.
Per operazioni speciali
Solange Manfredi
«Aboliscono i Carabinieri», sussurra un maresciallo preoccupato. Per un inspiegato decreto eurocratico, non devono più esistere Polizie militari nei Paesi europei. Entro il 2011, se abbiamo capito qualcosa dell’ambiguo e silenzioso progetto, il nostro maresciallo preoccupato non sarà più «maresciallo» ma ispettore; l’appuntato diverrà «assistente», un brigadiere capo sarà sovrintendente, insomma saranno trasformati in agenti di polizia civili, senza stellette. Dipendenti degli Interni e non della Difesa. I Paesi che non aboliranno la loro Polizia militare andranno incontro a gravi sanzioni europee.

E tutto ciò, avviene nel più completo silenzio e senza la minima protesta. I Carabinieri sono, fra le istituzioni, quella che gode della maggiore e più costante fiducia dell’opinione pubblica; costantemente, i sondaggi mostrano che gli italiani lo sentono il corpo più sicuro, colonna storica della nazione: possibile che nessun politico o giornale sollevi la questione? Che tutti in silenzio accettino la cancellazione di un ente di così precisa identità, con due secoli di storia e tradizione militare? L’Arma ha da poco conquistato lo status di quarta forza armata (alla pari con l’Esercito, l’Aviazione , la Marina), ossia un’autonomia che gli alti ufficiali hanno fortemente voluto (e brigato, con la loro potenza ragguardevole presso la politica); è possibile che i generali adesso cedano quella autonomia ed autogoverno senza fiatare? Per quanto «usi a obbedir tacendo», la cosa appare strana.

La risposta si trova forse nel fatto che non tutti i carabinieri passeranno alla Polizia di Stato. Una parte del personale - soprattutto gli ufficiali - rimarrà nell’Arma, e manterrà le sole funzioni di polizia militare: non più però come corpo al servizio dell’Italia, ma come corpo sovrannazionale.

Confluendo in un nuovo leviatano eurocratico, denominato «Eurogendfor», orwelliana sigla per Forza di Gendarmeria europea. (http://www.eurogendfor.eu/)

Eurogendfor è nata in Olanda il 18 ottobre 2007 col «trattato di Velsen» (uno dei tanti trattati di cui i cittadini non sanno nulla), firmato dai Paesi che sono dotati di Polizie militari: Francia (Gendarmerie), Spagna (Guardia Civil), Portogallo (Guardia nacional) e Olanda (Marechaussée) e ovviamente, per l’Italia, i Carabinieri.

Eurogendfor è una super-polizia sovrannazionale. Cioè (articolo 5) «a disposizione della UE, dell’OSCE, della NATO o di altre organizzazioni internazionali o coalizioni specifiche». Una forza «pre-organizzata e dispiegabile in tempi rapidi» e capace «di eseguire tutti i compiti di polizia previsti nell’ambito delle operazioni di gestione delle crisi».

Quali crisi? Si allude cripticamente a quelle definite «nel quadro della dichiarazione di Petersberg». Così, ecco un altro trattato ignorato dai cittadini. Poche righe ufficiali avvertono che «Il Consiglio ministeriale della UEO, riunito a Petersberg, presso Bonn, approvò, il 19 giugno 1992, una Dichiarazione che individuava una serie di compiti, precedentemente attribuiti alla stessa UEO, da assegnare all’Unione Europea; le cosiddette ‘missioni di Petersberg’ sono le seguenti: missioni umanitarie o di evacuazione, missioni intese al mantenimento della pace, nonché le missioni costituite da forze di combattimento per la gestione di crisi, ivi comprese operazioni di ripristino della pace». (http://europa.eu/scadplus/glossary/petersberg_tasks_it.htm)

Ea UEO è un vecchio arnese dell’atlantismo bellico, sopravvissuto alla guerra fredda. Adesso scopriamo che parte dei suoi compiti sono stati assunti dalla UE. E che i Carabinieri fanno parte di una forza armata permanente per «interventi umanitari», «guerra al terrorismo» ed altre guerre senza fine e non dichiarate,come sono diventate d’attualità dopo la scomparsa del Nemico sovietico. Evidentemente, questi conflitti devono essere resi permanenti. I nuovi carabinieri de-nazionalizzati interverranno in tutto il mondo. Non è chiaro se interverranno anche per sedare «crisi» sociali in Europa, contro i loro stessi cittadini. Apparentemente sì: Eurogendfor potrà svolgere sul suolo italiano tutte le attività sopra descritte. Si aspettano chiarimenti.

La formazione del corpo militare eurocratico è già avanzata. A Gennaio, Maroni ha inviato (alla chetichella) osservatori in Francia per studiare le soluzini adottate da Sarkozy per la denazionalizzazione della Gendarmerie e la riduzione dei suoi membri di basso livello a poliziotti.

Uno degli aspetti inquietanti è la sede scelta per Eurogendfor: la caserma dei carabinieri «Generale Chinotto», che si trova a Vicenza. La stessa città dove è situata la più grande base militare statunitense in Italia, base che non è a disposizione della NATO ma soltanto del Pentagono, che vi mantiene un buon numero di testate nucleari.

Gli americani avranno voce in capitolo nell’ordinare le «missioni» per Eurogendfor? Viste le comprovate politiche subalterne dell’eurocrazia, il sospetto è lecito. Potrebbe chiarirlo la lettura accurata del trattato di Velsen: un trattato che non è dato leggere da nessuna parte. Non è stato allegato nemmeno alla proposta di legge della costituzione di Eurogendform per la parte italiana, presentata il 28 dicembre 2009. Vi è solo un riassunto del trattato, ad istruzione dei parlamentari che devono ratificarlo. E’ allegata anche la «dichiarazione d’intenti» firmata nel 2004, ma il trattato di Velsen (che consta di 47 articoli) no. Curioso.

E chi comanda su Eurogendfor? Un comitato interministeriale (orwellianamente CIMIN) con sede pure a Vicenza, composto dai rappresentanti ministeriali dei Paesi aderenti (per l’Italia, Difesa ed Esteri). Questo CIMIN esercita in esclusiva il «controllo politico» sulla nuova Polizia militare e decide di volta in volta le condizioni di ingaggio di Eurogendfor; e al Cimin solo Eurogendfor risponde. In altre parole, Eurogendfor non risponde ad alcun Parlamento, nè nazionale nè europeo.

E se già così la cosa appare di una gravità assoluta, (una forza di Polizia militare sovranazionale che non risponde delle proprie azioni ad alcun parlamento, ma solo ad un comitato interno) è leggendo il disegno di legge numero 3083 - A, passato al Senato (anche in questo caso nel più assordante silenzio) il 4 marzo 2010, che si coglie la assoluta pericolosità di tale struttura.

Infatti leggendo gli atti si scopre che la Eurogendfor (già assolutamente attiva e funzionante benché l’Italia ancora non abbia ratificato), SOSTITUENDO e/o rinforzando le forze di polizia aventi status civile, può compiere un ampio spettro di attività:

- garantire la pubblica sicurezza e l’ordine pubblico;

- eseguire compiti di polizia giudiziaria;

- monitorare la polizia locale nell’adempimento dei propri servizi

- compiere investigazioni criminali

- dirigere la pubblica sorveglianza

- regolamentare il traffico

- operare come Polizia di frontiera

- acquisire informazioni e svolgere operazioni di intelligence

- proteggere la popolazione e la proprietà,

- ecc..

Ma ancora non basta, perché questa super Polizia sovranazionale gode anche di una sorta di totale immunità a livello internazionale. Infatti, leggendo il trattato si apprende che:

Articolo 21) i locali, edifici, archivi (anche informatici ed anche se non ivi presenti) appartenenti ad Eurogendfor sono inviolabili;

Articolo 22) le proprietà ed i capitali di Eurogendfor sono immuni da provvedimenti esecutivi dell'autorità giudiziaria;

Articolo 23) tutte le comunicazioni degli ufficiali di Eurogendfor non possono essere intercettate;

Articolo 28) i Paesi firmatari rinunciano a chiedere un indennizzo per danni procurati alle proprietà nel corso della preparazione o esecuzione delle operazioni. L’indennizzo non verrà richiesto neanche in caso di ferimento o decesso del personale di Eurogendfor;

Articolo 29) gli appartenenti ad Eurogendfor non potranno subire procedimenti a loro carico a seguito di una sentenza emanata contro di loro, sia nello Stato ospitante che nel ricevente, in uno specifico caso collegato all’adempimento del loro servizio.

E’ stata, in altri termini, creata una sorta di struttura militare sovranazionale che potrà operare in qualsiasi parte del mondo, sostituirsi alle forze di Polizia locali, agire nella più totale libertà (leggi immunità) e che, al termine dell’ingaggio, dovrà rispondere delle sue azioni al solo comitato interno.

Ora diventa forse più chiaro perché nessun vertice dell’Arma dei Carabinieri ha mosso alcuna obiezione alla legge di riforma che la vuole sotto le dirette dipendenze del ministero dell’Interno.

A finire sotto quel ministero saranno solo i sottufficiali e la truppa. Per gli ufficiali, l’Arma aumenta il suo potere: dovrà rispondere solo al CIMIN (ovvero a ufficiali e rappresentanti del ministero Esteri e Difesa); manterrà i suoi poteri in Italia e anzi nel mondo, e facendo parte dell’Eurogendfor, godendo di privilegi e immunità che prima non avevano, fino ad una totale immunità e insindacabilità. Lo status di cui già godono anche più inquietanti «istituzioni» europee, da Eurojust (procuratori d’accusa) e Europol, anch’essi insindacabili e persino sonosciuti ai cittadini europei - ammesso che siamo ancora cittadini.

Solange Manfredi

martedì 23 marzo 2010

Non ci ho capito un ...pip


Il Piano Insediamenti Produttivi , ricordiamo,prevede fin dal 2002, ad Oliveri, la realizzazione di una "grande opera" dal costo stimato di più di 10 milioni di euro che si sviluppa su una superficie complessiva di 49.500 mq. con costruzioni ed installazioni quali magazzini, depositi, autorimesse, capannoni e laboratori artigiani. L'area, strategica per lo sviluppo economico del paese, è suddivisa in 17 lotti di 1.800 mq. ciascuno e comprende una ulteriore area di 4.500 mq. da destinarsi ad attrezzature collettive.
1) Dal 2002 nessuna Amministrazione Comunale si e' adoperata per cercare di ottenere i finanziamenti necessari per realizzare questa importantissima opera: Perchè?
2)Due anni fa,nella stessa area, dove fin dal 2002 e' previsto debba sorgere questa grande opera, si e' deliberato di realizzare un altra cosa: INSEDIAMENTI DI TIPO TURISTICO -RICETTIVO - SPORTIVO (leggi quì)....

3) Oggi, circa un terzo di quest'area, la si vuol dare in concessione a dei privati per farci un impianto di compostaggio.
Boh, mi sa che quì non sono il solo a non averci capito un ...P.I.P!

Maurizio Pirrotti


"To Be Continued"

La ...strada


Il 19 marzo, Oliveri Libera ha proposto un breve riassunto della vivenda P.I.P & compostaggio che tanto interesse e altrettante polemiche ha suscitato in paese. (leggi quì) La sintesi di quel riassunto è:
1)Bene ha fatto l'attuale Amministrazione Comunale a riesumare il vecchio progetto del P
iano Insediamenti Produttivi di Oliveri che giaceva sepolto tra le polveri del dimenticatoio fin dal lontano 2002. Ha fatto bene perchè, la realizzazione di questo piano, e' di importanza strategica per lo sviluppo economico di Oliveri. (leggi quì)
2) Male ha fatto, l'attuale Amministrazione Comunale, prima di valutare le richieste di concessione presentate da ditte o cittadini
, a non predisporre, preventivamente, il regolamento di gestione del P.I.P. che serve a stabilire le modalità di concessione delle aree.
Nel riassunto proposto, giorno 19 marzo, davamo nota delle motivazioni che hanno indotto la nostra Amministrazione Comunale ad agire nel modo tanto contestato:
1) Il Comune non ha i milioni di euro necessari per realizzare l'opera ( l'area artigianale-industriale prevista dal P.I.P.)
2)Una ditta si e' offerta di realizzare, a proprie spese, gli oneri di urbanizzazione dell'area (luce, acqua,fognatura etc etc.)
, in cambio della concessione di 7 lotti, sui 17 previsti dal Piano. (leggi quì).Nei lotti richiesti, la ditta intende realizzare un impianto di compostaggio.
3) La ditta ,ottenuta la concessione, si e' impegnata ad assumerere 8 persone.

Della questione e' stato investito il Consiglio Comunale che ha valutato positivamente la richiesta della ditta
(leggi quì). Adesso siamo tutti in stand- bay , in attesa che vengano stabilite ( dal Comune) le prescrizioni e le regole a cui dovrà attenersi, la ditta, nella realizzazione del progetto esecutivo. Aspettiamo, inoltre, che vengano stabilite le norme che disciplineranno la convenzione tra la ditta ed il Comune di Oliveri.Fin quì, il riassunto di quanto accaduto. Permettetemi alcune considerazioni:
1) Nessun comune d'Italia ha nulla per fare alcunchè: nessun Comune e' cioè così ricco da avere, di suo, i "soldi" necessari per realizzare le opere grandi e piccole utili al proprio territorio.
2) Ogni Comune deve adoperarsi per ottenere i finanziamenti per i propri progetti e lo puo' fare:
a) Attivandosi per ottenere finanziamenti regionali,nazionali o comunitari
b) Indebitandosi con la Cassa Depositi e Prestiti
c) Avviando partnership con privati ( che investono capitali)
dalla cui relazione di collaborazione, il Comune ed i suoi cittadini ne traggano un qualche vantaggio.
L'Amministrazione Comunale ha scelto quest'ultima "strada": la più "facile". Non era l'unica possibile e non e' detto fosse la migliore.


Maurizio Pirrotti

"To Be Continued"

domenica 21 marzo 2010

Cchiù pilu pi tutti


Tra gli impegni del governo per i prossimi tre anni di legislatura, Berlusconi ha elencato ieri: "Più sicurezza, meno tasse e meno burocrazia, una sanità più efficiente, più verde e più infrastrutture". Slogan più o meno uguali a quelli di 16 anni fà quando ... e' "sceso in politica". A dire il vero,all'epoca, prometteva pure un milione di posti di lavoro ma, lasciamo perdere. Ieri, tra le promesse elettorali, ne ha confezionato una (leggi quì) che mi ha fatto incazzare:" L'esecutivo lavorerà per "vincere il cancro, un male che riguarda quasi 2 milioni dei nostri concittadini". Caspita, dopo quasi vent'anni che e' al potere ora se ne accorge che in Italia si ammalano, di cancro, milioni di persone ogni anno?
Davvero basta una promessa elettorale per riuscirci?
Che voleva dire? Se mi votate io vi dono la cura?

Capisco il cinismo e la mancanza di sensibilità di un "politico" che cerca di ottenere i voti ma, c'è un limite a tutto: sul dolore e la immensa sofferenza dei malati di cancro e dei loro familiari non si specula! Non in una nazione civile.


Maurizio Pirrotti

Qualcuno dà i ...numeri

Mentre si discute della manifestazione di piazza San Giovanni, altre due, imponenti e molto ben riuscite manifestazioni, hanno attraversato Roma e Milano nella stessa giornata del 20 marzo, rispettivamente per dire no alla privatizzazione dell'acqua e per commemorare le vittime delle mafie. (leggi quì) Di queste manifestazioni, i media, si sono occupati poco...quasi per niente.
Ampio risalto hanno dato, invece, alla manifestazione in cui era presente il nostro Presidente del Consiglio. A proposito di quet'ultima... Dicono che c'era un milione di persone in piazza S.Giovanni. Invece....

Da www.byoblu.com


Questa è piazza San Giovanni alle 17.40 durante il discorso di Silvio Berlusconi


La parte sinistra della piazza (guardando il palco) è quella che vedete. La parte destra, quella più vicina al sagrato e al seminario, era stata chiusa e transennata, quindi non c’era nessuno.
Più che un popolo delle libertà, pare un modesto villaggio. Anzi... "il sabato del villaggio".
Tanto per chiarirsi le idee, qua sotto potete vedere la stessa foto, scattata dallo stessa mano e dalla stessa posizione. La data non era la stessa: si riferisce al primo maggio 2009. In ogni caso, serve a dare un'idea di cosa significhi davvero riempire piazza San Giovanni.



Fonte:http://www.byoblu.com/post/2010/03/20/Qualunque-cosa-vi-dicano-stasera.aspx#continue
Fonte:http://pino-cabras.blogspot.com/2010/03/il-flop-di-silvio-e-litalia-alternativa.html

venerdì 19 marzo 2010

P.i.p. e ancora P.i.p.


Come promesso (leggi quì) ritorniamo sull'argomento P.I.P. con un breve riassunto: ad Oliveri e' stato predisposto, fin dal 2002, un Piano Insediamenti Produttivi che prevede uno sviluppo su una superficie complessiva di 49.500 mq. con costruzioni ed installazioni quali magazzini, depositi, autorimesse, capannoni e laboratori artigiani. L'area è suddivisa in 17 lotti di 1.800 mq. e si prevede una ulteriore area di 4.500 mq. da destinarsi ad attrezzature collettive. Scrivevo (leggi quì) che, per l'importanza che quest'opera potrebbe avere per lo sviluppo economico del paese, si tratta di una "Grande Opera", dal costo stimato di più di 10 milioni di euro, che sta a Oliveri come il Ponte sullo stretto di Messina sta all'Italia. Ora, il Comune non ha i soldi per realizzarla e l'Opera giace tra le polveri del dimenticatoio fino al 19 febbraio 2010.( leggi quì) Il Sindaco, poco prima di questa data, riceve due richieste di assegnazione in concessione dell'Area Artigianale di cui una, proveniente da una ditta che vuole realizzare, ad Oliveri, un impianto di compostaggio da rifiuti solidi urbani. Questa ditta si offre di realizzare, a sue spese, le opere di urbanizzazione dell'area (luce, acqua,fognatura etc etc.). Ritenendo che nella proposta della ditta ci sia, per il comune di Oliveri, l'opportunità di rispamiare soldi (poichè, ripeto, l'urbanizzazione dell'area la ditta la farebbe a proprie spese) e ritenendo altresì questa una occasione da non perdere,lo stesso sottopone la richiesta all'esame del Consiglio Comunale .Il Consiglio Comunale, in data 19 febbraio, e' stato quindi chiamato a valutare l'istanza di assegnazione in concessione dell'area artigianale, dare suggerimenti, fornire le regole a cui la ditta richiedente doveva e deve attenersi nella fase di realizzazione del progetto esecutivo dell'opera.Il Consiglio e' stato chiamato, anche, a dire la sua sulla predisposizione della relativa convenzione da stipulare tra la ditta ed il Comune. In realtà il Consiglio Comunale, in quella data, si e' limitato a valutare positivamente la richiesta della ditta che era: avere, dal Comune di Oliveri, in concessione, per 25 anni, 7 lotti, pari a circa un terzo dell'area artigianale, per fare, ad Oliveri, un impianto di compostaggio da rifiuti solidi urbani. Punto.
Ci siamo chiesti:Ma, non era e non e' doveroso stabilire le regole, prima di dire di si?
Chi stabilirà le prescrizioni e le regole a cui dovrà attenersi, la ditta, nella realizzazione del progetto esecutivo?
Chi deciderà le norme che disciplineranno la convenzione tra la ditta ed il Comune di Oliveri?
Ma poi, nonostante i cattivi esempi che provengono dall'alto, le regole mica si possiono fare "ad personam" e neanche "ad dittam".
Scrivevo: (leggi quì) "Il Consiglio Comunale DEVE prima adottare il Regolamento di Gestione del PIP che stabilisce le modalità di concessione delle aree. Regole certe e valide per tutti. Solo dopo puo' valutare le istanze proposte da ditte o cittadini".
Non siete d'accordo?

Maurizio Pirrotti

"To Be Continued"

giovedì 18 marzo 2010

Post vietato ai...minori

Esiste un liquore, dal nome "teutonico", per me impronunciabile, a base di alcool e frutta, famoso in Bassa Sassonia per essere utilizzato, come bevanda ... corroborante. Ne esiste, anche, una versione Oliverese, a base di cacao. Il concittadino che l'ha inventata le ha dato un nome italiano che non dico ma, potrebbe essere tradotto in francese "agresser caleçon"oppure in tedesco "ausrauben schlüpfer". Vi avverto che non conosco nè il francese nè il tedesco e la traduzione potrebbe non essere esatta.
Per ovvie ragioni di privacy non farò il nome e nemmeno il cognome del provetto "inventore" che ha modificato la ricetta originaria, sostituendo la frutta con il cioccolato e attribuendole un nome così pittoresco:vi dico solo che, costui, non e' bavarese.


Maurizio Pirrotti

Donare il .... sangue

DOMENICA 21 MARZO
OLIVERI
RACCOLTA SANGUE
PRESSO "CENTRO RIABILITAZIONE NUTRIZIONALE
P.ZZA L. PIRANDELLO
La raccolta sarà curata dai medici del Centro Trasfusionale di Patti
Per donare il Sangue bisogna essere digiuni:sono ammessi acqua thè e caffè.

Nino Micari

Parco Olivara: reportage

Foto di Bruno Pancaldo

















martedì 16 marzo 2010

Differenze tra regimi

Tempu persu e filu cassariatu


A proposito di un brutto episodio di cronaca, accaduto tempo fa, scrivevo che Libertà non significa libertà di fare quello che ci pare. La Libertà per poter essere tale necessita di regole.Regole chiare e condivise. Regole che vanno rispettate.
In assenza di regole, la Libertà, diventa un altra cosa che si chiama anarchia. A me, non piace l'anarchia. Era l'11 giugno e dopo pochi giorni, in piazza, fui coinvolto in una discussione furibonda da alcune persone. Non avevano gradito quanto da me scritto. Con tutta la buona volontà, non riuscivo a capirne la ragione. Il significato di quanto avevo scritto mi sembrava talmente evidente da risultare di una banalità sconcertante. Abbandonai la discussione ormai consapevole che alcuni, anche se dovessi scrivere che il sole... illumina, troverebbero comunque da ridire .
Racconto queste cose perchè a distanza di mesi l'episodio si e' in un certo senso ripetuto. A proposito del P.I.P. (leggi quì) e dei numerosi dubbi e polemiche che ha suscitato la procedura adottata, dal Consiglio Comunale, il 19 febbraio (leggi quì), ho riportato sul blog una serie di domande. Una era: e' stato preventivamente adottato, dal Consiglio Comunale, il Regolamento di Gestione del PIP?
Il Consiglio comunale DEVE prima definire le regole che stabiliscono le modalità di concessione delle aree. Solo dopo puo' valutare le istanze proposte dai cittadini.
Anche in questo caso, il significato di quanto avevo scritto, mi sembrava talmente evidente da risultare di una banalità sconcertante. E' stata posta una domanda e credo sia interesse di tutti conoscere la risposta. Punto. Ebbene, anche stavolta mi sono trovato coinvolto in una discussione furibonda. Con tutta la buona volontà, non sono riuscito, ancora una volta, a capirne la ragione. Prima non andava bene la domanda, poi erano i toni pacati e cortesi, che avevo usato, a non andare bene, poi era la domanda che era giusta ma, e' il blog che non va bene, etc.etc. Insomma, ad un certo punto mi sono arreso e ho dato ragione al mio interlocutore.Basta.
E' proprio vero il detto:"Non litigare mai con uno stupido, ti porta al suo livello e poi ti frega con l' esperienza!".

Maurizio Pirrotti

lunedì 15 marzo 2010

A nostra bedda Sicilia





Guardatevi la trasmissione REPORT del 14- 03- 2010. Quì sotto i video.
Video 1-video 2- video 3- video 4- video 5- video 6- video 7- video 8- video 9- video 10-

domenica 14 marzo 2010

Pip...Pip


L'Amministrazione Comunale ha l'indubbio merito di avere rispolverato il Piano Insediamenti Produttivi di Oliveri che giaceva sepolto nel dimenticatoio, fin dal lontano 2002. Lo ha fatto, portando all'ordine del giorno, del Consiglio Comunale, il 19/02/2010, al punto 5 e 6, due istanze di assegnazione in concessione dell'Area Artigianale. Oliveri Libera si e' già occupata di questo argomento (leggi quì ,e quì e quì,). A proposito delle polemiche che ne sono seguite, abbiamo scritto che: "Prima della casa si e' pensato all'arredamento". Abbiamo posto in evidenza( quì) come la procedura adottata durante, il Consiglio Comunale del 19 febbraio, abbia sollevato numerosi dubbi, a nostro avviso legittimi. Sono dubbi che vanno chiariti, nell' interesse di tutti. Analizziamone insieme qualcuno. Cominciando con quelli esposti (quì) dal sig Amodeo:

1)E' stata sdemanializzata l'area su cui ricade il PIP che e' gravata da usi civici?

2)Per realizzare le opere di urbanizzazione (strade, rete fognante, rete idrica, rete telefonica, rete elettrica ed altro) ci si e' adoperati per avere il finanziamento previsto dall'art. 78 della L.R. 6.5.81 n. 96?

3) E' stato adottato il Regolamento di Gestione del PIP che deve disciplinare le modalità di concessione delle aree, le attività ammesse, chi sono i beneficiari, le modalità di richiesta delle concessioni, le modalità di assegnazione, come deve essere fatto il bando per la concessione, i criteri di priorità per gli esercenti attività inquinanti nel centro abitato che vogliano trasferirsi nell'area PIP, il canone, lo schema di convenzione, il tipo di concessione (vendita, affitto od altro) la formazione della graduatoria dei richiedenti etc. etc. ?


Sono tutti adempimenti che vanno, per logica, fatti prima di assegnare in concessione le aree. Se sono stati fatti, e' giusto che i cittadini ne siano informati.
Se non sono stati fatti, e' giusto provvedere. Abbiamo scritto (quì ) che, per l'importanza che il Piano Insediamenti Produttivi potrebbe avere per lo sviluppo economico del paese: "Si tratta di una "Grande Opera", dal costo stimato di più di 10 milioni di euro, che sta a Oliveri come il Ponte sullo stretto di Messina sta all'Italia.
Noi, di Oliveri Libera, riteniamo che l'Amministrazione Comunale ha, con la realizzazione di questa grande opera, la straordinaria opportunità, in un periodo di grande crisi economica come quello che il paese sta vivendo, di realizzare una attenta panificazione a sostegno dell'occupazione, prima di tutto dei cittadini di Oliveri".
Che l'opera venga fatta, dunque! E che venga fatta ...bene.

Maurizio Pirrotti

"To Be Continued"

Il tempo che...trova


Qualche settimana fa,una simpatica e gentile signora, mi ha detto, con grande cordialità, che le cose che scrivo sul blog... lasciano il tempo che trovano.
Un modo educato e cortese per dire che le cose che dico e che scrivo non servono a un c.... Rispetto, come sempre, le opinioni di tutti ma, spero voglia perdonarmi, l'affabile signora se, con altrettanta educata e ricambiata cortesia, vado avanti continuando a scrivere e a dire, giusto o sbagliato che sia, cio' che penso con... la mia testa.
Nel post del 12 marzo dal titolo: "Oliveri, come il Ponte sullo Stretto di Messina:il Piano Insediamenti Produttivi" ho affrontato un argomento che reputo tra i più importanti per il futuro sviluppo economico del paese. (potete leggere il post cliccando quì). Concludevo, il post, auspicando un pubblico dibattito, convinto come sono che solo "criticando in modo costruttivo" possiamo, tutti insieme, contribuire a fare grande questo paese.
Perche' ripeto cose che già ho scritto? Chissà...forse rileggendo, la signora, cambia idea!


Maurizio Pirrotti

P.s.
A proposito del "Piano Insediamenti Produttivi" un ulteriore contributo alla discussione viene proposto dal sig.Amodeo:potete trovarlo quì

sabato 13 marzo 2010

Oliveri:Maurizio Pirrotti è..."passato con la maggioranza"


A giugno, 2009, nel pieno della campagna elettorale, ho detto, in un pubblico comizio, che consideravo i candidati, delle altre liste, avversari non certo nemici. Tra loro c'erano anche persone che conoscevo, nei confronti delle quali avevo stima e rispetto. Oggi, non ho cambiato idea.
Ho proposto, nel corso di quella campagna elettorale, un modo di fare politica senza urla ed insulti. Ho esposto quelli che secondo me erano i problemi del paese e proposto soluzioni non certo contro qualcuno ma, NELL'INTERESSE di tutti i cittadini di Oliveri. Ho perso le elezioni ma, non ho cambiato idea.
Continuo a pensare che, se si hanno a cuore le sorti di questo paese, limitarsi e stare a guardare e criticare, non va bene. Se vuol essere veramente utili ai cittadini, occorre , di fronte ai problemi, esporre idee e proporre soluzioni. In un paese dove, da decenni , domina la convinzione che: "chi non e' con me e' contro di me", dove molti trovano normale che l'avversario vada insultato, vilipeso e diffamato con ogni mezzo, anche con volantini anonimi, ho detto che:" Se un avversario propone una buona idea per il paese sono il primo io a sostenerla. Non boicotto una buona idea per il paese solo perchè a farsene promotore e' un avversario! "Ho detto queste cose in campagna elettorale e anche se non ho vinto le lezioni, anche se non sono stato eletto nemmeno all'opposizione: io non ho cambiato idea. All'indomani delle elezioni, infatti, insieme agli amici di Oliveri Libera, abbiamo sostenuto l'iniziativa promossa dall'Amministrazione Comunale della giornata ecologica per pulire le spiagge. Era una ottima idea utile al paese. Così come abbiamo dato il nostro contributo all' ideazione della Fiera di Talenti ed alle altre iniziative promosse dal Comune che ritenevamo utili e giuste.
Quando, si e' presentata, a novembre, in tutta la sua drammaticità la questione dei treni, ( i nostri ragazzi, non dimentichiamo, rischiavano di trovarsi nella impossibilità di recarsi a scuola) abbiamo cercato di mobilitare il paese intero ed i primi di cui abbiamo cercato il sostegno sono stati i nostri amministratori. Era impensabile affrontare una questione così importante senza coinvolgere Sindaco, Assessori e Consiglieri del nostro paese.
Questo fatto, di tutta evidenza, sembra essere stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e indotto più d'uno a sbottare: "Ecco, Maurizio e' passato con la maggioranza"!
Se a questo aggiungiamo che, non ho accettato di accodarmi, nella recente polemica sul compostaggio, al coro pressochè unanime che urlava: "puzza, puzza, puzza", piu' d'uno si e' sentito non solo autorizzato a pensarlo ma, ha ritenuto addirittura di averne trovato conferma.
Mi dispiace dare una delusione ad amici e parenti: Maurizio non e' passato con la maggioranza!
Sono sempre lo stesso e continuo ad avere, sulla politica, le stesse idee espresse in campagna elettorale. I miei avversari di allora, oggi amministratori, non li reputo miei nemici: se fanno bene, lo riconosco e li sostengo. Se fanno male lo dico e propongo soluzioni alternative. Punto.
Ho anche dei progetti che mi sono impegnato a realizzare, come ben sanno gli affezionati lettori del blog, e non mi sono certo dimenticato del:
1) Gemellaggio
2) Rifugio per cani randagi
3) Giornale
e di tutte quelle altre iniziative piccole e grandi, che ritengo utili per il paese. Continuo la mia "battaglia" insieme agli amici di Oliveri Libera e insieme a chi condivide con me idee, obiettivi e modi di agire.
So di avere più difetti di quanti me ne attribuiscono i miei avversari e so di essere più testardo e cocciuto di un mulo ma, vado avanti tranquillo: tra i miei amici piu' cari c'è un veterinario!

Maurizio Pirrotti

venerdì 12 marzo 2010

Oliveri,come il Ponte sullo Stretto di Messina:il Piano Insediamenti Produttivi!



Ad Oliveri e' stato predisposto, fin dal 2002, un Piano Insediamenti Produttivi.
Dalla Gazzatta Ufficiale della regione Sicilia, parte 1 n 28 del 2002,sappiamo che
il Piano particolareggiato per gli insediamenti produttivi, di Oliveri, prevede uno sviluppo su una superficie complessiva di 49.500 mq., su un terreno di proprietà comunale ed all'interno, di quest'area, sono previste costruzioni ed installazioni quali magazzini, depositi, autorimesse, capannoni e laboratori artigiani. L'area è suddivisa in 17 lotti di 1.800 mq. e si prevede una ulteriore area di 4.500 mq. da destinarsi ad attrezzature collettive.
Forse esagero ma, per l'importanza che quest'opera potrebbe avere per lo sviluppo economico del paese, credo si tratti di una "Grande Opera", dal costo stimato di più di 10 milioni di euro, che sta a Oliveri come il Ponte sullo stretto di Messina sta all'Italia. Non e' piu' logico parlare di questo prima di pensare se,una volta realizzati i capannoni, sia meglio farci dentro il compostaggio oppure collanine?
Perchè e' questo quello che e' successo! Nella seduta del Consiglio Comunale del 19/02/2010, al punto 5 e 6, si sono discusse, e votate, 2 istanze di assegnazione in concessione dell'Area Artigianale. Noi di Oliveri Libera abbiamo scritto, in occasione di quel Consiglio Comunale (leggi quì) che:" La maggioranza ha votato compatta a favore ma, bene avrebbe fatto a dare PRIMA maggiori informazioni per fugare i numerosi dubbi e perplessità non solo dell'opposizione ma di gran parte dei cittadini presenti". E' dal 2002 che e' stato predisposto un Piano Insediamenti Produttivi che prevede la realizzazione, ad Oliveri, di una Grande Opera che non esagero a definire strategica per il futuro sviluppo economico del paese. Come si intende procedere per realizzarla? A questo proposito, nel post di ieri, ponevamo in evidenza i legittimi dubbi che alcuni sollevano dal punto di vista urbanistico, delle prassi adottate etc.etc. Li abbiamo invitati a proporre le proprie osservazioni o miglioramenti alternativi ma, sia chiaro:
si tratta di dubbi legittimi che vanno chiariti.
Qualcuno paventa il rischio che il tutto si esaurisca nell'incarico di progettazione, qualcun' altro che ad interessare siano solo i costi di costruzione e nient'altro. Noi, di Oliveri Libera, riteniamo che l'Amministrazione Comunale ha, nella realizzazione di questa grande opera, la straordinaria opportunità, in un periodo di grande crisi economica come quello che il paese sta vivendo, di realizzare una attenta panificazione a sostegno dell'occupazione, prima di tutto dei cittadini di Oliveri, (penso al credito cooperativo, allo sportello per le imprese, a incentivazioni per i cittadini di Oliveri che intendono aprire una attività). Sarebbe interessante ed utile per tutti un dibattito, pubblico, su questo. Invece, tutta l'attenzione, dei cittadini, e' stata puntata su una istanza (quella votata in Consiglio al punto 6) che prevede la realizzazione di un impianto di compostaggio. Prima di costruire la casa si e' pensato all'arredamento!

Maurizio Pirrotti

fonte :
http://209.85.129.132/search?q=cache:3v-_Z25ffPsJ:www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g02-28-f.htm
fonte: Comune di Oliveri