domenica 29 agosto 2010

Riscaldamento globale...un corno

So che le parole che leggerete suoneranno strane, in una giornata afosa com' e' quella di oggi ma, sembra che mezzo pianeta stia entrando in una sorta di ...era glaciale!
Tempeste di neve in Brasile nelle zone di Rio Grande do Sul e Santa Catarina.
(leggi quì) In Argentina, neve nelle province del Nord, solitamente con clima sub-tropicale.
Le temperature in Patagonia,in questo periodo solitamente tra zero e 7 gradi, sono arrivate a meno 10 gradi Celsius con numeri ancora più bassi nelle regioni nevose. In Patagonia e lungo le Ande, la neve ha raggiunto oltre un metro di profondità, isolando interi villaggi e causando distruzione di colture e bestiame. .
Meno 7 gradi in Uruguay. ( leggi quì)
In Bolivia,ad est del paese, in zone tropicali, la temperatura e' scesa a meno 6 gradi causando la morìa di milioni di pesci nei fiumi là dove normalmente la temperatura e' di 20 gradi Celsius.
In Sud Africa,lo abbiamo visto ai mondiali:faceva e fa ancora adesso un freddo insolito con temperature, la notte, sotto zero!
Addirittura,in Sud Africa sono morti di freddo centinaia di...pinguini! ( leggi quì)
Che sta succedendo?

Maurizio Pirrotti



Di seguito:

Altroché surriscaldamento, in realtà si tratta di raffreddamento della Terra!

A cura di Edoardo Capuano - http://www.ecplanet.com/node/1680

Ancora una volta i media fanno di tutto per poter portare acqua al mulino del riscaldamento globale. Pur sapendo che i cambiamenti climatici non si misurano su singoli episodi, la stampa e la TV continuano a insistere su notizie che vengono allacciate immediatamente a questa situazione. Sulle motivazioni non voglio tornare, avendone già discusso e parlato a lungo. Tuttavia, ciò che risulta evidente è che la nostra Terra ha perso completamente uno dei suoi emisferi, quello meridionale! Sarà solo per un caso o perché esso sta vivendo uno dei suoi inverni più rigidi? Forse fenomeni troppo “freddi” non fanno gioco ai sostenitori indefessi del riscaldamento globale ed è meglio nascondere le notizie che provengono da sud. Questo tipo di comportamento, già da solo, fa già pensare che qualcosa non quadri del tutto. Se si è veramente convinti delle prove che si sbandierano a destra e a sinistra, non si dovrebbe aver paura di citare anche episodi che sembrano andare controcorrente. In qualche modo continuo a sentire puzza di bruciato…

E a proposito di bruciato, ecco insistere continuamente sulle foreste russe che bruciano e collegarle al riscaldamento globale. Oppure sullo scioglimento dell’artico (a questo punto non dovrebbe più avere ghiaccio…), su enormi iceberg che si staccano (ma è sempre successo…), sul livello marino che sale (esistono ancora le città costiere?). Tutto, però, succede solo al nord, dove abbiamo l’estate. E a sud? Tutto normale e senza problemi? Sembrerebbe proprio di sì. Ed invece no, assolutamente no e per saperne qualcosa bisogna andare a spulciare la stampa locale. Eccovi allora alcune informazioni con le relative fonti. A buon intenditor poche parole…

- 17 giugno 2010: 500 pinguini africani muoiono per il freddo a causa dell’ondata glaciale che ha toccato la Provincia del Capo orientale in Sud Africa;

- 19 luglio 2010: il freddo glaciale distrugge in Sud Africa parecchie centinaia di Sistemi Solari Termici;

- 5 agosto 2010: neve sul Brasile e temperature sotto zero nel River Plate. Moria di pesci tropicali;

- 6 agosto 2010: il Sud America è colpito da un’ondata fredda eccezionale. Nella Bolivia dell’est si è scesi fino a -6°C. Milioni di pesci abituati a nuotare a circa 20°C muoiono congelati. Analoga fine per rettili, uccelli, tartarughe. Come conseguenza le acque sono diventate imbevibili e il governo ha chiuso la pesca per l’intero anno. Le morti di persone e animali in Argentina, Uruguay, Paraguay e Brasile del Sud aumentano. Un metro di neve copre la Patagonia e lungo le Ande si sono interrotte le comunicazioni. Moltissime culture cilene di agrumi e avocado sono state distrutte, riducendo l’esportazione del 40%;

- 9 agosto 2010: gli australiani hanno vissuto la mattinata più fredda degli ultimi 30 anni. Sidney si è svegliata sotto una coltre di gelo.

Nel frattempo la copertura ghiacciata dell’Oceano Antartico è arrivata ad un valore che è 1,3 milioni di chilometri quadrati sopra la media dell’intervallo 1979-2008 e continua a crescere. Questa situazione controbilancia abbondantemente la perdita di ghiaccio dell’emisfero nord e stabilisce in 20 milioni di chilometri quadrati la copertura glaciale totale sul pianeta.
Insomma, non solo i media cercano di nascondere il dissenso che esiste tra i vari scienziati sul riscaldamento globale, ma addirittura cancellano la metà del mondo sotto l’equatore. Complimenti!

Autore: Vincenzo Zappalà / Fonte: astronomia.com