sabato 30 gennaio 2010

Prevenire e' meglio che curare


Ai tempi degli Arabi si chiamava "Fiume dell'Emiro"(Wadi al Amir) il corso d'acqua che separa l'attuale territorio del comune di Oliveri da quello di Falcone. Oggi il fiume ha un nuovo nome, anzi, ne ha due: Elicona/Oliveri. Di origine greca il primo e latino normanna il secondo. Dal sito del comune di Oliveri (clicca quì) e' stato lanciato un allarme che rischia di restare inascoltato: " L’idoneità statica dell’argine sx del nostro "fiume", in un tratto a valle dell’autostrada, potrebbe essere pregiuducata dalla presenza di materiale vario che si trova depositato al centro del torrente. Le acque, a causa della presenza di questo materiale , scorrono quasi totalmente a ridosso dell’argine sx per circa 30 mt. e cio’ potrebbe determinare lo scalzamento dello stesso". Sempre dal sito del comune di Oliveri apprendiamo che:" Andrebbe monitorato anche il torrente Saia Castello la cui quota di scorrimento, in particolare nel tratto compreso tra il castello ed il ponte della ferrovia, adiacente al centro abitato, risulta al limite dell’arginatura per la presenza di materiale vario trasportato nell’alveo a seguito delle ultime abbondanti piogge.Tale situazione, in caso di ulteriori eccezionali avversità atmosferiche, potrebbe determinare la tracimazione delle acque, con grave pericolo per la pubblica e privata incolumità. I sopralluoghi si rendono necessari al fine di concordare e programmare , per entrambi i torrenti, gli interventi necessari finalizzati a prevenire ogni possibile pericolo per la pubblica e privata incolumità e per ottenere tutte le eventuali autorizzazioni per l’esecuzione degli stessi".
Chiedo scusa alla ditta di famose acque minerali se prendo a prestito il suo slogan: Prefettura di Messina- Genio Civile -
Protezione Civile: "C'è nessunoooo?

Maurizio Pirrotti & Juergen Mostert

Voglio raccontare una storia


E' una storia dura e cruda come solo le storie vere,spesso, sanno essere:in un ospedale, una ragazzina stava morendo. L'unica speranza era il trapianto di midollo ma, in Italia non si trovava, in quel momento, un donatore compatibile ... Sebbene dura e cruda, questa storia, vi dico subito, non vuole raccontare l'angoscia o la disperazione di chi, a vario titolo, l'ha vissuta: come malato o suo familiare o semplicemente come amico. Racconta, invece, di un anonima signora di Buenos Aires, inserita in un database di donatori di midollo osseo. Risultata compatibile e contattata dall'ospedale, prese, a sue spese, il primo aereo per l'Italia. Donò il suo midollo osseo e dopo una breve degenza, ripartì per il suo Paese. Nessuno, tra i parenti della ragazzina, ha mai saputo chi fosse...nemmeno il suo nome. Fu lei, l'argentina, a volere così....
Protagoniste del post di oggi sono donne,
piccole e grandi e una storia di cui sono stato testimone, anni fa. Può non piacere ma, ognuno porta nel cuore i ricordi che ha!

Maurizio Pirrotti

Dedicato ad Alessandra e alla sua mamma ...immensa.
La foto e' presa a prestito dalla bacheca di Antonietta G. su Facebook:spero voglia perdonarmi....