lunedì 2 agosto 2010

Oliveri: la fiera ieri sera...Peccato!


Ieri sera ha preso il via una delle iniziative più importanti, dal punto di vista economico, di questa estate:la fiera al campo sportivo.
Bella e lodevole nell'intenzione, peccato che la serata inaugurale e' stata costellata da numerose e gravi pecche organizzative. La gente accorsa numerosa si e' trovata compressa in uno spazio dove mancavano le piu' elementari misure di sicurezza!
Niente vie di fuga, niente uscite di sicurezza, nessuna misura antincendio etc. etc. Il cancello,lato Tonnara, era chiuso con un catenaccio e bisognava riaffrontare la folla accalcata all'ingresso per potere finalmente guagagnare l'uscita....L'ingresso-utilizzato anche come uscita- vedeva la folla accalcata, nella piu' totale assenza di controllo dei flussi.Non c'erano sistemi di ventilazione e si "ccupava". Alcune persone,nella ressa, si sono sentite male. In compenso,l'ambulanza faceva bella mostra di se nei pressi di quel cancello chiuso. Ad essere paradossali, sembrava che il tutto fosse stato organizzato apposta per far lavorare il 118.
Paradossi a parte,spero che da stasera il buon senso prevalga e si approntino, come minimo, le uscite di sicurezza (per altro obbligatorie),si apra quel cancello lato Tonnara e si attivi almeno qualche ventilatore subito dopo l'ingresso.
Caspita, almeno questo!
O vogliamo che a Oliveri succeda come a Duisburg?


Maurizio Pirrotti

Fiorello VS Ignazio La Russa

L'insostenibile leggerezza dell' ... "ignorantezza"


Sto leggendo il libro di padre Orlando.(link quì)
A due pagine dalla fine della lettura del primo capitolo, all'improvviso, come in una folgorazione, un episodio accaduto tanti anni fa mi e' tornato in mente: ero in compagnia di un amico di Oliveri,oggi residente a Milano.
Passeggiando sul lungomare, una sera, incontrammo un gruppo di signori, non più giovanissimi. Discutevano animatamente.
Fummo coinvolti, entrambi, nella "vivace" disputa che aveva come oggetto i palischermi, all'epoca in rovina, abbandonati di fronte alla tonnara.
Di li a poco, uno di questi, sarebbe stato oggetto di "restauro".
C'era chi sosteneva che i soldi spesi per il restauro sarebbero stati soldi buttati, soldi che era meglio spendere per cose più utili.
Io ed il mio amico, sostenevamo che "spendere " per tenere "vivo" il ricordo del passato fosse cosa buona e giusta.
"Quando una comunità conosce il proprio passato e la propria storia, può meglio comprendere il presente e progettare il proprio futuro!"
A questa mia affermazione....apriti cielo!
"Oliveri non ha storia!"
(testuale) fu l'affermazione disarmante di un presidente di non so cosa.
"Tu parli così ( rivolto a me) picchì si amicu du sinnicu!"
Non lo ero ma, tant'è....
Ad Oliveri le iniziative, anche ottime, sono da condannare a prescindere se, ad intraprenderle, e' un esponente del fronte politico "avverso".
Ora come allora se tu, pur politicamente avversario, ritenendole valide, le suddette iniziative le sostieni sei... "complice". Punto.
Giorni dopo,venne a trovarmi a casa una amica, all'epoca consigliere comunale.
Mi raccontò di Casa Forca e di come lei si stesse battendo, con tenacia, per evitare che "a Fucca" venisse demolita. (Volevano demolirla!)
Si era parlato anche "da Furca" la sera prima, durante quella "vivace"discussione.
Mentre il mio amico, oggi milanese, ne sottolineava l'importanza storica,uno dei nostri interlocutori, in un impeto di rara sapienza, era sbottato: "Voi e la vostra ignorantezza:quella cosa lì, quell'arco, non ha alcun valore storico e va demolito!" Fortunatamente la mia amica "consigliera" ebbe la meglio e la Forca e' ancora, oggi, lì.
Sono passati tanti anni da allora...
Sto leggendo il libro di padre Orlando.
E' indubbio merito di questa pubblicazione il fornire notizie preziose sulla storia di Oliveri.
Nel primo capitolo, ad esempio, (tra le altre cose) e' spiegata proprio l'origine della Casa Forca.
La lettura del libro consente di colmare, a proposito della storia Oliveri, molte lacune e sarà a tutti di aiuto per evitare, in futuro, possibili e irreparabili danni provocati dalla nostra ... "ignorantezza". Come direbbe La Russa:" E diciamolo!"
Sono al primo capitolo e ricordando l' episodio, che ho raccontato, ho voglia di dire pubblicamente all'autore:
"Grazie"!

Maurizio Pirrotti