giovedì 25 febbraio 2010

Oliveri e la questione ferroviaria:conclusione...amara.

La questione ferroviaria di Oliveri iniziata, come bene sanno i lettori del blog, il 10 di novembre del 2009 ( leggi quì) giunge, e' proprio il caso di dirlo, oggi, al suo capolinea.
A dicembre, hanno soppresso 20 treni sui 24 che fermavano ad Oliveri e dal 1°marzo ne ripristineranno... due. Si conclude così la "vicenda ferroviaria di Oliveri" ed e' una di quelle conclusioni che lasciano l'amaro in bocca. Non fraintendetemi, dopo gli enormi disagi causati a pendolari e studenti di Oliveri,
che si sono trovati, dalla sera alla mattina, nell'impossibilità di poter frequentare le lezioni o i propri luoghi di lavoro, sapere che, da marzo,verranno ripristinati due treni, sui 2o soppressi, e' già una gran cosa: due treni ripristinati sono indubbiamente meglio che niente! Si tratta, però, di una piccola vittoria all'interno di una sconfitta generale. I treni "soppressi" in realtà non sono stati affatto soppressi ma "dirottati" sul doppio binario su cui Oliveri non ha stazione. Il paese intero avrebbe dovuto fare quadrato e lottare unito e compatto per pretendere la realizzazione di una stazione ferroviaria sul doppio binario e, nell'attesa che venisse realizzata, non si doveva permettere la soppressione di alcun treno sulla linea a binario unico. Avremmo dovuto, i cittadini tutti,al di là di ogni confessione o credo politico, lottare uniti e compatti, per impedire l'ennesima spoliazione di "servizi" e "diritti" perpetrata ai danni di Oliveri, avremmo dovuto, ma...non lo abbiamo saputo fare.
Io per primo non l'ho saputo fare. Ecco perche', oggi, la conclusione della vicenda ferroviaria di Oliveri e'
una di quelle conclusioni che lasciano l'amaro in bocca...

Maurizio Pirrotti


Ps
Per correttezza di informazione: come già anticipato (quì), grazie alle attivita' svolte dal comitato popolare intercomunale della fascia tirrenica, da lunedì, alle 7.55, rifermera' ad Oliveri, il treno che, fino al 12 dicembre, portava gli studenti a Patti e da quella data insieme ad altri 19 treni, con fermata ad Oliveri, inopinatamente soppresso. Da lunedì sarà pure ripristinato il treno che, alle 13.50, da Patti riportera' i nostri studenti a casa. In piu',tra una trentina di giorni, dovrebbe esserne ripristinato, con fermata ad Oliveri, anche un altro treno, pertanto, saranno tre e non due i treni "resuscitati" sui 20 soppressi.
Ho scritto, sopra, che il ripristino di questi treni e' già da sè una gran cosa ma, se si considera che non e' stato ancora firmato il contratto dei servizi tra Regione e Trenitalia, lo e' sicuramente ancora di più. Dopo la firma del contratto dei servizi sarà realizzata, finalmente, ad Oliveri, la fermata sulla linea a doppio binario.
Fino ad allora, abitanti di Oliveri, accontentiamoci.

Ulteriore contributo fonte:http://www.perlacitta.it

La soppressione dei treni non riguarda solo Oliveri ma, anno dopo anno, l'intera Sicilia. "Sono state ridotte le frequenze di treni da e per la Sicilia e già nel 2009 erano state cancellate 8 coppie di treni a lunga percorrenza (intercity ed espressi), senza nessuna presa di posizione da parte della Regione Siciliana.
Questi continui tagli stanno facendo venir meno quella continuità territoriale che ci spetta di diritto, isolando sempre di più la Sicilia ed i Siciliani dal resto d’Italia.
Tutto ciò, è veramente scandaloso, ma quello che fa più rabbia è la totale indifferenza di tutta la classe politica, siciliana, regionale e nazionale. E’ evidente che la Sicilia è ormai tagliata fuori dal servizio ferroviario nazionale, allontanata sempre più dagli standard nazionali, dagli investimenti in infrastrutture e da un trasporto efficiente ed efficace.La totale assenza di una programmazione regionale dei trasporti ed una disattenta attività politica ed economica del territorio hanno permesso che si perpetrassero questi continui tagli ad un servizio ferroviario “Universale” che costituisce per la Sicilia ed i Siciliani, il più importante mezzo di collegamento tra l’Isola ed il continente “Italia”.
Non è concepibile immaginare un territorio meraviglioso, che tutto il mondo ci invidia, in questo stato di arretratezza infrastrutturale e sono convinto che a salvare la Sicilia non siano utili solo le campagne internazionali di promozione-turistica per attrarre flussi ma, un’attenta programmazione e realizzazione di infrastrutture viarie e ferroviarie a breve e a medio termine e di una mobilità sostenibile regionale basata non sull’offerta ma sulla domanda da parte dell’utenza.
La crisi infrastrutturale della Sicilia è prettamente un problema politico e la prova tangibile è sotto gli occhi di tutti, nessun collegamento veloce stradale né ferroviario tra le nove province siciliane, penso che ciò possa bastare a far riflettere i siciliani e tutta la classe politica siciliana...."

Giosuè Malaponti


articolo completo quì