venerdì 29 gennaio 2010

Zitti zitti e muti muti...


Telefonia, poste, trasporti, luce, gas, acqua, etc. etc. una volta erano considerati servizi primari.
Data l'importanza "strategica" , di questi servizi, a prendersene cura era lo Stato, fino al .. 1992. 1) Quell'anno, con la scusa di tagliare la spesa pubblica, iniziò l'epoca delle privatizzazioni e delle "liberalizzazioni"...
A tutt'oggi, con la scusa di liberalizzare, stanno continuando a privatizzare di tutto! Dopo autostrade, ferrovie, telefonia, energia, gas, poste, spazzatura e l'acqua, adesso tocca, pure, all'esercito. La gestione della Difesa passerà, infatti, a una società per azioni, la "Difesa Servizi S.p.A".2) C'è di che avere paura: finora, grazie alle privatizzazioni ed alle liberalizzazioni, sono lievitati i costi , per noi contribuenti, in cambio di servizi scadenti, inefficienti o in alcuni casi addirittura assenti. Illuminante, a tal proposito, il recente caso di Oliveri e delle Ferrovie: con la scusa di tagliare costi, il "privato" e "liberalizzato" gestore, ha lasciato a piedi pendolari e studenti! I trasporti erano annoverati,un tempo, tra i servizi essenziali e adesso? Grazie ai nostri "geniali" governanti va di moda un nuovo motto: arrangiatevi! Per non parlare poi delle Poste o degli ATO rifiuti .... Chi ha tratto giovamento da queste liberalizzazioni e privatizzazioni? Certo gli attuali e futuri privati gestori, di servizi primari, hanno realizzato e continueranno a realizzare stipendi e profitti stellari ma, i cittadini?
"Liberalizzare"e "privatizzare" significa forse rendere libero, un comitato d'affari, di arricchirsi il più possibile, alle spalle e sulla pelle di cittadini e contribuenti?

Tornando a quanto sopra
: riuscite ad immaginare una Difesa nazionale in mani private? Non dovendo più dare conto a Governo e Parlamento,in quanto impresa privata, per fare cassa cosa farà: venderà armi, carrarmati e caserme? Per risparmiare sui costi, che farà: taglierà"servizi" come, ad esempio, la difesa della Patria?


Maurizio Pirrotti

Ps
Su Facebook, commentando questo post, mi hanno chiesto:ma noi,come semplici cittadini, che possiamo fare? Voglio rispondere prendendo ad esempio la questione dei treni. E' necessario solo un breve riepilogo: giorno 8 dicembre 2009, il blog Oliveri Libera, ha pubblicato un documento, datato 18 giugno 2009, (leggi quì), siglato dal responsabile del dipartimento regionale trasporti e dai vertici di RFI e Trenitalia, in cui veniva messa a punto e condivisa la cosidetta "nuova offerta di servizi ferroviari" che sarebbe entrata in vigore dal 12 dicembre 2009. Il documento recita: "...Bisognerà sensibilizzare gli utenti riguardo al fatto che eventuali soppressioni di fermate nelle linee locali si tradurrebbero in un guadagno di tempo nelle linee a più lunga percorrenza". E' come dire:" Pendolari di Oliveri, vi toglieremo 20 treni su 24, però gioite: i treni a lunga percorrenza andranno più veloci!" Del resto, e' dalle tratte a lunga percorrenza che, il privato gestore delle liberalizzate ferrovie, trae i maggiori profitti!
I nostri governanti, quanto scritto in questo documento, lo hanno concordato, deciso e condiviso con i vertici RFI e Trenitalia. O dobbiamo ipotizzare che il dirigente del dipartimento regionale ai trasporti ha deciso e firmato all'insaputa dell'Assessore Regionale ai Trasporti?
Ora, quando abbiamo cominciato a protestare contro la soppressione dei treni a Oliveri, i nostri governanti tutti, dall'assessore regionale ai trasporti fino al presidente della regione, sembravano colti da improvvisa amnesia: dicevano di non saperne... nulla! Tornando alla domanda iniziale: "Cosa possiamo fare, noi?" Innanzi tutto, richiamare lor signori alle proprie responsabilità! (come sta facendo, a proposito di treni,il comitato popolare intercomunale)
Contro l'amnesia "politica", temo possiamo fare ben poco però, ricordare e non dimenticare, noi, alle prossime elezioni...può aiutare!


Maurizio Pirrotti

1)http://www.disinformazione.it/svendita_italia2.htm
2) fonte http://anchesetuttinoino.splinder.com/post/22144484/PRIVATIZZAZIONE+DELLE+FORZE+AR