lunedì 26 aprile 2010

Il riso "ad personam"

Negli ultimi giorni, sono stato tormentato da un fastidioso mal di pancia.
Un virus...dicono.

In casi come questo, saggezza vuole che, ci si astenga dal cibo o ci si accosti ad esso con molta prudenza: pastina con l'olio, riso in bianco e come massima trasgressione pere bollite! Questo, come molti di voi sanno, è il "menù della nonna", tramandato da generazioni, previsto quando si sta "male di stomaco". Ieri sera, ero a a cena con amici. Qualcuno di buon cuore, aveva già pronto il riso da cuocere "ad personam" mentre imbandiva la tavola di succulenti e squisiti manicaretti. Ora, chi mi conosce sa che non sono saggio e "ad personam"e' un termine che non mi piace proprio per niente. Il riso, poi, meglio usarlo fuori dalla chiesa, nei matrimoni! Pensavo questo ed altro, che non scrivo, mentre venivano servite, in tavola, le varie "portate". Ad un certo punto, non so perchè, mi e' venuto in mente un film intitolato: "Un americano a Roma"con un irresistibile Alberto Sordi. Nella famosa scena dei "Maccheroni" sua la celebre frase:"« Maccarone, m'hai provocato e io ti distruggo adesso, maccarone! Io me te magno, ahmm! » Il primo piatto, tagliatelle funghi e besciamella, l'ho affrontato con questo stato d'animo. Anche il secondo. Ma, erano al ragù. Quella scena del film ha continuato a frullarmi in testa per tutto il resto della cena, vino rosso e torte comprese.
Il mal di pancia non mi è passato ma, volete mettere la soddisfazione!

Maurizio Pirrotti




Ps.
Nota di merito e particolare encomio per
"l'amico di buon cuore" ieri sera, in versione chef di successo. Le tagliatelle hanno meritato.... l'applauso.
Lui, come si evince dalla foto, ha molto... apprezzato.