lunedì 19 ottobre 2009

La Sicilia,il tiket e la...sveglia

Non so se avete seguito le polemiche nate all'indomani dell'alluvione. Quella di Messina, dai media, e' stata considerata una tragedia di serie "B". I nostri morti e la disperazione di chi ha perso tutto, non meritevoli d attenzione nè della nazionale solidarietà. Ho già scritto su questo argomento(quì) e (quì) e (quì) e (quì) e vi ho anche dato conto delle iniziative, nei confronti dei media, presi dal capogruppo MPA alla provincia(quì) e non vi nascondo che come cittadino italiano e come siciliano sono deluso e incazzato. Alcuni politici siciliani hanno votato una mozione presentata dal M.P.A. che mira a "proporre al governo nazionale di introdurre un ticket di 2 Euro d’ingresso per tutti coloro “che sbarcano dall’Italia nella nostra Regione”ad eccezione dei residenti sul territorio di Messina e della sua provincia. Il tiket e' finalizzato alla realizzazione di tutte quelle opere necessarie ed indifferibili, per la messa in sicurezza dell’intero territorio messinese e per la ricostruzione delle zone colpite dalle alluvioni del 2008 e del 2009. Il governo centrale incassa miliardi dalle tasse pagate dai siciliani e dalle imprese siciliane (solo il Petrol-Chimico 8 miliardi di euro l’anno)  e torna utile rammentare a lor signori (governo centrale ma anche ai nostri politici siciliani) che in Sicilia si raffina l'80 per cento del carburante consumato in Italia e ad essere ammorbato,dalle raffinerie, e' il territorio siciliano e la salute dei lavoratori e dei cittadini siciliani. La Sicilia produce anche energia elettrica e a fronte di un basso consumo, esporta questa energia elettrica nel resto di Italia. L'energia elettrica e' prodotta in Sicilia tramite centrali termoelettriche che bruciano principalmente combustibili fossili con i danni ambientali, devastazione del paesaggio, l'inquinamento di acqua, aria e suolo. Ricordo,inoltre, che il nostro territorio è attraversato dalla condotta di gas che proviene dall'Algeria e va nel resto d'Italia.Per concludere:oltre i danni,la beffa. Per produrre carburante ed energia( ricchezza), per il resto di Italia, otteniamo oltre alla devastazione della salute e del territorio dei siciliani anche un ulteriore danno: paghiamo le bollette di luce e gas piu care d' Italia! e dobbiamo pure sentirci dire, in occasione della terribile alluvione di Messina,quando abbiamo chiesto fondi e aiuto al governo nazionale, che i Siciliani siamo " i complessati e il fanalino di coda di questa loro Italia, sempre pronti a mendicare soldi dai padroni romani"1)... Mi rivolgo alla deputazione regionale siciliana:in tutti questi decenni di statuto autonomo regionale, di quale vantaggio speciale hanno goduto i cittadini siciliani? Sembra di essere ancora ai tempi di Verre e dei Romani:la Sicilia era ed e' rimasta terra di saccheggio! Altro che tiket di ingresso,i siciliani hanno bisogno  di un autentico Movimento  Siciliano Indipendente che difenda la Sicilia, il suo territorio, i sui abitanti e la sua economia! Siamo stufi di essere cornuti e mazziati! Politici siciliani, svegliaaaaaaaaa!!!!

Maurizio Pirrotti

1)comunicato stampa MPA

Il gran casino

Da Repubblica on line di poco fa sulla 'svolta' di Tremonti :"Credo nel posto fisso". Il ministro dell'Economia chiude al modello americano e alla filosofia della mobilità: "Fu imposta dalla globalizzazione, ma nel nostro Paese non va bene. La stabilità delle famiglie si fonda sull'impiego stabile".Tremonti ora loda il "posto fisso. Vedrete che quanto prima lo loderanno anche a "sinistra" (al momento, a sinistra, si dichiarano ancora "liberisti"). In Italia la destra sembra la sinistra e la sinistra sembra la destra. E' un gran casino.Con la scusa della flessibilità hanno creato fame e miseria e ora si rimangiano tutto,come se nulla fosse.A tutti quei politicanti(destri e sinistri) ai sindacalisti, giornalisti ed economisti che, nel corso di questi ultimi due decenni, hanno fatto di tutto per imporci la globalizzazionemondialista ridedico questa foto.(Se vuoi leggi il post in cui e' stata fatta la prima dedica).