sabato 19 giugno 2010

L'acqua ...e dopo privatizzeranno anche l'aria?


E' già successo, in Sicilia, con l'istituzione delle Ato rifiuti. (leggi quì; - quì; - quì) . Compiti, un tempo, propri dei Comuni come la raccolta e lo smaltimento della spazzatura, per legge, sono stati affidati, ai privati.
Tutti sappiamo come e' andata a finire quella esperienza: ha caricato sulle spalle dei cittadini debiti su debiti e lasciato strascichi giudiziari ma.....
chissà perchè, quando una cosa non va o una "decisione politica" si rivela per quello che e', cioe' una vera schifezza, non si riesce mai a capire chi ne sia il responsabile: la colpa e' sempre di non meglio identificati "altri" ed in ultima analisi sempre nostra, cioe' di noi cittadini, puniti con salatissime bollette in cambio di servizi inefficienti.
Oggi e' d'attualità l'argomento "acqua" e il ritornello si ripete.
Vogliono privatizzarla ma, solo per il nostro bene.
Dopo la spazzatura,l'acqua ... E dopo? Privatizzeranno anche l'aria?
A calci in culo andrebbero presi ma,solo per il loro bene s'intende.

Maurizio Pirrotti


Di seguito il post di Agorà di Cloro dal titolo:

Acqua privata: Ronchi prende per il sedere gli italiani

…Ed evidentemente pensa di trovare terreno, vista l’incultura televisiva che ci caratterizza da piu’ di un ventennio. Orbene: il ministro che ha privatizzato l’erogazione di acqua nelle nostre case ha pubblicato un documento intitolato religiosamente “La verità sull’acqua” e lo potete leggere qui.

Sostanzialmente il Ronchi cerca di passare un messaggio esplicito: NON E’ VERO che col suo decreto sia stata privatizzata l’acqua. Come tale essa resta “bene pubblico”,dice.
Poi però aggiunge:

“Ma alla luce delle esperienze maturate è però inaccettabile sostenere che l’acqua debba essere gestita da un monopolio pubblico”

cioè: se l’acqua, così come essa sgorga dalle viscere della Terra è “bene pubblico” la sua gestione “è inaccettabile che non sia privata.
Perchè? Il ministro, con argomenti degni del peggior dott. AzzeccaGarbugli di matrice manzoniana risponde:

l’obiettivo di questa riforma è chiaro: rendere più aperto e competitivo il settore dei servizi pubblici locali che altro non sono che l’interfaccia delle amministrazioni locali, una cartina di tornasole attraverso cui misurare, negli adempimenti quotidiani, la qualità della vita dei cittadini.”

Cioè: migliorarci la vita, a noi italiani, capito? Lo ha fatto per migliorarci la vita. Allo stesso modo che agli abruzzesi terremotati la cricca dei “protettori civili” ha “migliorato la vita” : al posto che ricostruire il patrimonio immobiliare e archittetonico aquilano che sta andando giorno dopo giorno in malora, anche lì il governo ha reso “più aperto e competitivo il settore dei servizi pubblici locali che altro non sono che l’interfaccia delle amministrazioni locali, una cartina di tornasole attraverso cui misurare, negli adempimenti quotidiani, la qualità della vita dei cittadini.”
Il risultato è stata la privatizzazione del progetto di ricostruzione C.A.S.E. che ha regalato agli aquilani baracche come queste .

Tornando all’acqua, Ronchi dice che, appunto,”alla luce delle esperienze maturate è però inaccettabile sostenere che l’acqua debba essere gestita da un monopolio pubblico. Questo perché troppo spesso i monopoli hanno generato diseconomie di scala e si sono tramutati in carrozzoni”.

Bhe, queste “esperienze maturate” il Ronchi o non le conosce o conta che non le si conoscano noi italiani…perchè di solito un’esperienza “arricchisce”, ma in questo caso diciamo che s’è trattato di “esperienze impoverenti” se non altro sul piano della bolletta, perchè chi s’è arrricchito in effetti c’è stato…

In Sicilia “l’oro blu” è stata consegnata alla “Girgenti acqua” , che non solo ha aumentato le bollette in modo spropositato, ma si è pure messa a licenziare gli addetti degli impianti di depurazione. Il malcontento in Sicilia è a livelli endemici, ma Ronchi evidentemente la considera una “bella esperienza”.

Anche a Latina, l’ “acqualatina” è la società che dal 2002 gestisce l’acqua in quella città. Anche lì abbiamo bollette improponibili, aggiunte ad inadempienze della società che gestisce i servizi idrici che con l’ente pubblico ha firmato un contratto tutto a suo favore, per il quale essa incassa dall’utenza ma se c’è da spendere “non caccia una lira” perchè le “perdite” sono tutte a carico dell’ente pubblico.

Ad Arezzo, da quando l’acqua è in mano a una multinazionale francese e ad una società italiana “Nuove Acque”, non solo si è verificato l’immancabile raddoppiamento (o anche triplicamento) delle bollette, ma l’ente pubblico si è trovato a corrispondere a queste società capitali ingenti (molto di piu’ che se avesse gestito l’acqua direttamente) per comprare “know-how” dalla multinazionale francese, che da parte sua ha progressivamente diminuito gli investimenti nel servizio stesso. Risultato: inefficienza e acquedotti sgocciolanti ancora e piu’ di prima, ma in compenso una bella stangata per i cittadini che nelle bollette pagano tutta questa manovra.

Quindi è inutile che Ronchi ci parli delle sue “Belle esperienze”: queste sono tutte a carico delle società che hanno acquisito il servizio, i guadagni sono loro, mentre le perdite sono come al solito accollate al pubblico. Una sorta di “modello alitalia” generalizzato all’uopo di far guadagnare certe “cricche” di questo paese.

Speriamo, con il referendum, di vincere almeno questa battaglia contro questi servi disonesti e mariuoli di un capitale sporco. Discorsi truffaldini e farlocchi, come quello di Ronchi, è venuto il momento che in Italia si impari a non digerirli piu’. Si tratta di opporvi, con tenacia, unità e determinazione, una volontà popolare che si esprima direttamente, senza deleghe, contro le ingiustizie che stan facendo da filigrana alla vita nostra e dei nostri figli.


Posted by Cloro in Italia, Politica on 06 17th, 2010


L'onorevole....

Le mozzarelle...blu


Realizzate da uno stabilimento tedesco, su commissione di una ditta italiana, ( di cui non se ne conosce ancora il nome) circa 70.000 mozzarelle sono state sequestrate dai carabinieri del Nas di Torino.
Erano pronte, presso una importante piattaforma della grande distribuzione italiana, per essere vendute .
Perchè i Nas le hanno sequestrate?
Le mozzarelle, una volta aperta la confezione,diventavano...blu.
1) "Al momento i militari dell'Arma non conoscono i motivi della strana pigmentazione che l'alimento assume a contatto con l'aria"
"I carabinieri hanno comunque scongiurato pericoli alla salute pubblica"
Caspita, sta a vedere che sti bovini germanici, nobili sono!

Maurizio Pirrotti

1) fonte: Repubblica.it
leggi anche: latte adulterato in Italia

Il record assoluto delle balle

Ieri sera al TG2 delle 20.30 ho sentito l'intervista rilasciata dal nostro Ministro dell'Economia Tremonti (TG2 del 17/06/2010, ore 20.30, )
So da tempo che la propaganda ha le sue regole, ma non credevo che in meno di un minuto si potesse giungere a tanto. In un minuto infatti è stato battuto il record delle falsità.
Vediamole una per una.
Il Ministro Tremonti esordisce così:

"Ho parlato con il presidente Berlusconi che è a Bruxelles. E' chiuso il vertice europeo. Ha ottenuto uno straordinario successo per il nostro paese ma non solo. La politica europea considera il debito pubblico, ma anche la sua dinamica e, soprattutto, la sua complessiva stabilità".

Stabilità? Ma di che sta parlando? Il nostro debito pubblico è in costante aumento, altro che stabile!
Ad aprile ha raggiunto i 1.812,7 miliardi. Livello mai raggiunto!
A marzo di quest'anno era di 1.797,7 miliardi di euro.
Lo ripeto: Il nostro debito pubblico è in costante e veloce aumento! Di quale stabilità stia parlando non si sa.
Il Ministro prosegue:

"Questo è un grande riconoscimento al Presidente Berlusconi, al Governo italiano e sopratutto mette l'Italia nella giusta posizione in Europa".

Grande riconoscimento? Giusta posizione? Ma se abbiamo uno dei debiti pubblici più alti al mondo! A seconda delle stime siamo tra il 5° (OCSE) e il 7° posto (FMI) tra i paesi più indebitati. Peggio di noi troviamo solo paesi come lo Zimbawe, Libano, Sudan o Giappone che, però, avendo ancora la sovranità monetaria possono correre ai ripari svalutando, noi no.
La nostra giusta posizione? Tra i paesi più indebitati del mondo, ecco la nostra GIUSTA posizione.
Ma ancora non basta, perché il Ministro, poi, afferma:

"Abbiamo ereditato un grande debito"

Da chi? La domanda è lecita visto che dal 2001 ad oggi hanno governato praticamente sempre loro, tranne una parentesi di due anni del governo Prodi (2006-2008). Sarebbe stato più corretto dire: "Abbiamo fatto un grande debito".
Ma il meglio deve ancora arrivare. Eccolo:

ma guardando avanti la dinamica è più lenta che in altri paesi, e poi abbiamo una grande ricchezza delle famiglie, abbiamo poco debito nelle imprese, abbiamo un sistema pensionistico molto stabile”.

Se non ci fosse da piangere verrebbe da ridere. Vediamo quale ricchezza delle famiglie, quale debito delle imprese, e quale sistema pensionistico. Andiamo con ordine:
- Ricchezza delle famiglie: Secondo gli ultimi dati della Banca d'Italia la crescita inerente l'indebitamento delle famiglie è in costante aumento e, soprattutto l'indebitamento continuerà a crescere. Vero che l'indebitamento delle famiglie italiane in rapporto al reddito disponibile è più basso di altri paesi europei, ma è anche vero che sta crescendo sempre più velocemente, il che vuol dire che i risparmi sono finiti e per accorgersene basterebbe uscire dal quel mondo di privilegi cui i nostri politici si sono arroccati. La realtà è sotto gli occhi di tutti, basta guardare;

- debito imprese: Le imprese italiane navigano in un mare di debiti. Tra prestiti fidi e crediti commerciali, negli ultimi dieci anni hanno accumulato un conto con le banche pari a 933 miliardi. Che per ogni impresa fa, in media, 176 mila 596 euro. Più che una marcia quella delle imprese è stata una corsa all' indebitamento, cresciuto negli ultimi 10 anni del 93,6% contro un' inflazione in salita del 23 (http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/05/16/imprese-debiti-raddoppiati-in-10-anni.html);

- Sistema pensionistico stabile. "Le Casse di previdenza private sono destinate al crack. Entro il 2030 gli enti consumeranno i patrimoni per pagare le prestazioni, a meno di drastiche riforme". A lanciare l'allarme sui destini delle gestioni di previdenza dei professionisti è il ministro del Lavoro, Roberto Maroni, sulla scorta dell'analisi del Nucleo di valutazione sulla spesa previdenziale, che sarà presentata ufficialmente all'inizio di settembre" (sole 24 ore). Questo nel 2003. Da allora le cose sono peggiorate tanto che nell'ultimo decreto legge, le casse di previdenza vengono sostanzialmente commissariate. Infatti, secondo il decreto legge 78/2010, art. 8, comma 15: «Le operazioni di acquisto e vendita di immobili da parte degli enti pubblici e privati che gestiscono forme di previdenza obbligatorie di assistenza e previdenza, nonché le operazioni di utilizzo, da parte degli stessi enti, delle somme rinvenienti dall'alienazione degli immobili o delle quote di fondi immobiliari, sono subordinate alla verifica del rispetto dei saldi di finanza pubblica». Detto in altri termini significa che l'acquisto di immobili o l'utilizzo dei fondi derivanti dalla loro vendita, anche da parte degli enti privati, è subordinato a una specie di nullaosta del ministero del Lavoro, di concerto con l'Economia. Non è stata usata la parola commissariamento me nei fatti di questo si tratta. Le nostre casse previdenza sono così floride che negli ultimi tempi sono stati presi i seguenti provvedimenti:

a) sono stati tagliati e/o bloccati gli stipendi;
b) è stata aumentata l'età pensionabile;
c) le c.d. Buone uscite saranno pagate a rate se sopra i 90.000 euro;

d) le casse di previdenza sono state commissariate.

Un perfetto esempio di salute ferrea.

Alla fine il nostro Ministro dell'economia conclude:

nell'insieme abbiamo un sistema molto sostenibile, se fosse stato diverso saremmo stati penalizzati, in questo modo, ripeto, il vertice è stato chiuso molto bene, con un ruolo molto importante del Presidente Berlusconi. Siamo in pista e abbiamo il biglietto che ci compete”.

Si, è vero, abbiamo proprio il biglietto che ci compete, al lettore stabilire fatto con quale "carta".

Solange Manfredi


fonte http://paolofranceschetti.blogspot.com/