venerdì 28 maggio 2010

Il carrozzone...politico


La Corte dei Conti è stata esplicita sulle Ato: “non hanno – si legge nella relazione che accompagna la delibera n. 32/2008 – alcun know how né alcuna managerialità, né alcuna esperienza, ...sono strutture promosse da pubbliche amministrazioni che... creano delle governance di scelta sostanzialmente politica”.
Detta così, potrebbe sembrare che la colpa, della cattiva gestione, sia dei Comuni.
Ma, così non è!

Le Ato sono gestite da Spa a capitale pubblico, i cui unici soci, è vero, sono Comuni e Province ma, i soci non esercitano alcun reale controllo sui Cda!
L' idea geniale, 1) "concepita dai governanti regionali, in epoca cuffariana, è stata, infatti, quella di costituire le Ato come società per azioni ma, a capitale pubblico, con unici soci le Province e i Comuni interessati: come dire soldi pubblici ma gestione e forma giuridica privata, praticamente fuori dal controllo degli stessi Enti locali finanziatori".
( leggi il post "più che soap opera,opera di pupi"!). La politica ha messo nei Cda chi ha voluto, (del resto,ai politici trombati alle elezioni,un posto e' pur necessario trovarlo!) Ora, questi componenti dei consigli di amministrazione, senza "alcun know how né alcuna managerialità, né alcuna esperienza" hanno riempito, le società da loro amministrate, di tali e tanti debiti, al punto da non poterli più pagare. Una società a gestione e forma giuridica privata, quando non può pagare i debiti si dice ...fallita. I libri si portano in tribunale e si valuta se ci sono gli estremi per incriminare, gli amministratori, per bancarotta fraudolenta.
Ma, non in Sicilia.
La nostra Regione, madre del "pastrocchio"Ato, ha istituito con la legge regionale 19/2005, il fondo di rotazione che, altro non e' che un “trucco” per non dichiarare la bancarotta!
2) "Si tappano le falle con i contributi elargiti dalla Regione attraverso i Comuni-soci.
In poche parole: i Comuni, per tappare (....) i buchi di questo pozzo senza fondo, delle Ato, sono costretti a prendere soldi a prestito. Soldi che vengono sottratti,di fatto, a tutti gli altri servizi da loro erogati.
Non vorremmo esagerare, ma il tutto somiglia ad una specie di estorsione".
Troppo facile scaricare tutto sulle spalle dei Comuni e sulla testa dei cittadini!

Maurizio Pirrotti


1) 2)da: www.quotidianodisicilia.it

Nessun commento:

Posta un commento