venerdì 18 dicembre 2009

Buone Feste!

Auguri e Buone Feste a tutti!

e... grazie a Juergen, Francesco e Rosario che hanno accettato di "stare al gioco"....

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Ps

Caspita, però....che ballerini!

Un grazie anche a Giuseppe, che ha dedicato il suo "prezioso" tempo per farlo....

Oliveri: Festa della Famiglia


Stiamo organizzando, per il 27 dicembre, "La Festa della Famiglia". Abbiamo chiesto e siamo onorati di aver ricevuto, la collaborazione di altre "organizzazioni "che operano sul territorio: le Ragazze della Parrochia, la Cooperativa Acqua Marina, gli Scout .... ed il sostegno della Scuola e dell'Amministrazione Comunale. La scuola e' stata coinvolta in un progetto dal titolo: "TVB Famiglia". Gli alunni dell' asilo, elementari e medie, attraverso un disegno, una poesia, pensierini o un vero e proprio tema, sono stati invitati a dire la loro sulla .... "Famiglia". Nei giorni scorsi lo hanno fatto e ieri hanno consegnato i loro "lavori". Il 27 dicembre, in occasione della Festa, questi "lavori" saranno presentati in pubblico e ci sarà la premiazione.

Maurizio Pirrotti

Lettera aperta ai messinesi ed ai cittadini della provincia


La politica messinese è schiava dei sottogoverni e tutto oramai può diventare sottogoverno! L’esperienza politica ed istituzionale, sempre più spesso, porta a scontrarsi con una tristissima realtà che inevitabilmente traumatizza un sistema politico già compromesso da seri ed evidenti traumi gestionali, dovuti alle cosiddette logiche dei “SOTTOGOVERNI”.Quante volte vi sarà capitato di ascoltare o leggere di soggetti che aspiravano a poltrone più o meno prestigiose come alternativa a quel risultato elettorale evidentemente non raggiunto?Centinaia di volte, ma sciaguratamente questa antica e lontana tradizione della politica delle clientele, che una volta sosteneva non soltanto la logica dei numeri, ma anche quelle delle capacità e competenze culturali, oggi si è trasformata in un “mostro sociale” che non consente ad alcun Rappresentante Istituzionale di profilo provinciale, regionale e nazionale, di avere la giusta concentrazione nello svolgere il proprio ruolo.Purtroppo è oramai evidente la pressione che i nostri esponenti politici a tutti i livelli devono subire, costretti per ricambiare le attenzioni elettorali, a fornire ed inventare ruoli per i diffusi “professionisti dei sottogoverni”, che sempre più spesso, inseriti in meccanismi partitici e politici complessi, non hanno più neanche la necessità di confrontarsi elettoralmente, consentendosi il lusso di sopravvivere lavorativamente ed istituzionalmentene in taluni casi, addirittura anche ai propri referenti politici o padroni occasionali.Gente disposta a tutto, che soggioga i nostri politici con l’illusione di una grande affidabilità, che se non collegata però, ad adeguate capacità culturali e professionali, rischia di nuocere gravemente alle Istituzioni a cui essi vengono consegnati.Ecco che i nostri parlamentari, sempre più in affanno nel tentativo di trovare poltrone spendibili col proprio elettorato, tal volta trasformano in sottogoverni ruoli tecnici nati con ben diversi obiettivi e prospettive. Quindi assistiamo ad una metamorfosi in cui si trasformano in posizioni politiche i diversi ruoli di revisori dei conti, esperti, di consulenti, gli incarichi legali, gli incarichi tecnici, progettuali, gli studi di fattibilità, i contributi per la realizzazione di iniziative e quant’altro inteso utile all’ottenimento di quella nicchia di visibilità e remunerazione dovuta ai professionisti dei sottogoverni per la loro “spontanea fedeltà ai vari progetti politici e partitici”.Qualcuno osserverà che tali sistemi esistono dalla notte dei tempi, ma sicuramente non con la spregiudicatezza di oggi, e soprattutto non come valore assoluto della credibilità delle strutture partitiche.Di fatto sin dai primi anni del 2000, i cosiddetti primi dei non eletti nelle varie competizioni elettorali, avevano l’opportunità secondo le loro specifiche competenze, di ricoprire ruoli presidenziali o nei CDA delle diverse società partecipate comunali, provinciali e regionali, ricorrendo di fatto raramente a compensazioni del proprio sacrificio elettorale con incarichi professionali, che venivano invece riservati a professionisti di livello, ed a cervelli in grado di progettare, programmare ed assistere gli Enti Pubblici nel migliore dei modi.Ma oggi no, tutto questo non avviene più, perché purtroppo le fragili strutture di partito, ma soprattutto la fragilità culturale ed intellettuale di alcuni alti esponenti politici della nostra città, hanno costretto noi elettori messinesi ad assuefarci ad un sistema in cui non contano più solo gli eletti o i non eletti, in ogni caso i partecipanti alle diverse competizioni elettorali, ma per sorreggere questi “giganti politici di cartone”, occorre favorire chiunque serva a garantire e rasserenare i signorotti della politica locale, al di là dei meriti elettorali, delle competenze professionali e culturali, della presenza sociale, sia esso servo, cameriere, segretario o autista, non importa, fondamentale solo che non abbia eccessive qualità, che potrebbero in qualche modo risultare inquinanti del quieto vivere di questi alti rappresentanti della non politica messinese!Il problema di buona parte degli esponenti politici non è né la capacità, né la competenza, né tantomeno la furbizia, purtroppo il problema ha radici più serie da ricercarsi in una totale latitanza del senso della politica come missione in favore del territorio che si rappresenta, con i soggetti impegnati nella cosa pubblica, spesso e volentieri, per quanto sopra, costretti a cadere nella contraddizione dello sperperare tutte le proprie forze intellettuali nel ricercare opportunità per i propri amici, rispetto che a soluzioni per le tante criticità del territorio messinese.Capirete bene, che quest’assegnazione selvaggia dei ruoli di governo non elettivi, è causa fondamentale del grande disagio programmatico e culturale che vive Messina, con ruoli esecutivi ed amministrativi nelle varie strutture partecipate, affidate nella maggior parte dei casi, a soggetti non idonei ne specializzati professionalmente per assolvere al meglio al ruolo pubblico loro regalato.Questa lettera non è da considerare come un atto polemico di denunzia sterile finalizzato ad accattivarsi le simpatie dei tanti messinesi, quanto invece come un tentativo esasperato di lanciare un grido di sofferenza per “una crisi culturale e politica nella nostra comunità”, che merita la giusta attenzione al fine di far risvegliare i nostri rappresentanti Istituzionali a tutti i livelli, dal torpore in cui sono caduti, riportando in auge politicamente il buon nome di Messina, che sino a meta degli anni 90 era punto di riferimento della politica regionale, con uomini del calibro dell’on. Nino Galipò, del Presidente Vincenzino Leanza o dell’on. D’Andrea, “politici in grado di far rispettare la nostra Città anche dove il rispetto per il meridione non era previsto”!È arrivato il momento di reagire con orgoglio a questo assurdo sistema della politica dei sottogoverni, chiedendo con forza che si ritorni alla gloriosa politica del Governare. Aiutateci a responsabilizzare la politica Messinese, Grazie!

Il Consigliere Provinciale
Roberto Cerreti
capogruppo MPA