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martedì 26 aprile 2011

La Scuola italiana? No comment

venerdì 15 aprile 2011

I nemici di Vittorio

L’attivista italiano, testimone del dramma di Gaza, Vittorio Arrigoni è morto.

di Pino Cabras – Megachip – ARTICOLO AGGIORNATO.


Non hanno nemmeno aspettato il farsesco ultimatum che avevano inscenato. Vittorio Arrigoni, un uomo mite e coraggiosissimo, è stato ucciso. Con il contrappasso del soffocamento dopo il contrappasso degli occhi bendati, per giunta: per dirci – a tutti noi che in tanti paesi del mondo perdiamo un fratello – che saranno soffocate le voci libere, i corpi che respirano, gli occhi che vedono e non nascondono.

Per chi ha studiato quali sono i veri obiettivi della galassia di terroristi più estremisti questa non può essere una sorpresa. La stessa Hamas era nata come creazione dell’intelligence israeliana, che voleva rendere permanente l’emergenza e dividere il campo palestinese, ma poi la creatura politica aveva seguito una traiettoria tutta sua che la rese irriconoscibile e meno malleabile. La fabbrica delle emergenze ha sfornato però nuovi prodotti, gruppuscoli sempre pronti ad alimentare la strategia della tensione, e con essa fomentare la totale militarizzazione dell’agenda politica.

Colpisce sapere ad esempio che Azzām al-Amrīki, Azzam l’Americano, l’«anchorman» bilingue di quei “video di al-Qa’ida” costruiti con la stessa cifra stilistica del video in cui compare Arrigoni nelle mani dei “salafiti”, si chiami in realtà Adam Pearlman, e sia nipote di uno dei più eminenti esponenti della lobby dei falchi filoisraeliani in USA.

Il potere nel mondo post 11 settembre si è giovato ampiamente del terrorismo come instrumentum regni. Ha fatto passi enormi nel distruggere un ordinamento giuridico internazionale che ammetteva norme non basate sul solo diritto di potenza, inquinare i punti di riferimento concettuali per la definizione di ciò che è aggressione o tirannia o resistenza, far abdicare gli Stati dalla difesa dei loro prevalenti interessi nazionali a vantaggio di una coalizione dominata da interessi imperialistici, condizionare l’economia – vicina a un baratro finanziario – entro la gabbia delle priorità militari.

Il lavoro di Vittorio Arrigoni nel decennio post 11/9 va nella dimensione “micro”: è azione concreta e locale, nella Gaza assediata e massacrata, nella prigione a cielo aperto più grande del mondo, nel tiro a bersaglio per droni, fra i pescatori che non possono pescare, i muratori che non possono edificare, i bambini che non si possono curare. Ma è anche azione globale, racconto, narrazione, rivendicazione della verità, pacata polemica nei confronti dei silenzi e delle menzogne politiche e mediatiche che hanno dato forza all’incubo militarista del Sionismo Reale. Aprirà bocca, vorrà dire qualcosa su Arrigoni quel Roberto Saviano che si accompagna ai falchi israeliani e alla Casta politica, al quale Arrigoni diceva: «scendi dal carro armato dei carnefici, e vieni ad abbracciare le vittime»?

Mentre tutto il Vicino e Medio Oriente è ora soggetto a un immenso scossone, ovunque, molti conti saranno regolati. I ponti, in guerra, sono i primi a saltare in aria. Appena il 4 aprile scorso era stato ucciso Juliano Mer-Khamis, il pacifista “al 100% ebreo e al 100% palestinese”. La morte terribile di Vittorio “Utopia” Arrigoni, come molti amavano chiamarlo, annuncia un tempo drammatico, annuncia una fase diversa della vita politica in un’area vasta del pianeta. Dovete sentirlo questo pericolo, e capire l’enigma delle parole semplici che ci lasciano gli uomini giusti: Restiamo umani. Restiamo umani. Restiamo umani.

Quelli che vogliono ammazzare i testimoni della strage

di Pino Cabras, Megachip – 13 gennaio 2009.

L’incitazione è esplicita: uccidere un gruppo di persone, con nome e cognome, abitudini e idee, appartenenze politiche e immagini facilmente identificabili. Chiedono la collaborazione di delatori per completare le liste con gli indirizzi. La schedatura è esplicitamente rivolta ai militari, quelli israeliani, se non ci pensano altri killer, per facilitarli nell’eliminazione fisica di “pericolosi” bersagli: i nemici da colpire sono gli attivisti occidentali – infermieri e altri volontari – che lavorano e sono testimoni di quanto succede nei Territori occupati.

Tutto questo lo potete leggere in un sito web, gestito da un gruppo di estremisti, una sorta di Ku Klux Klan ebraico americano: Stop the ISM. Può essere di interesse far notare che fra i bersagli c’è anche un cittadino italiano, Vittorio Arrigoni, di cui abbiamo letto i toccanti reportage da Gaza. Il tenutario del sito è Lee Kaplan.

Kaplan è uno dei tanti agitatori fascisteggianti della pancia reazionaria americana, un coagulo che ultimamente ha preso piede sia nell’ambito dei movimenti cristianisti, sia nelle frange del fondamentalismo ebraico, ora uniti in un inedito oltranzismo anti-islamico.

In USA la saldatura fra questi ambienti si è rafforzata, tanto che Kaplan talora ascende anche al salotto buono, si fa per dire, dei talk show con la bava alla bocca, su Fox News.

Ma si rafforza soprattutto in Terrasanta.

I fondamentalisti ebrei controllano gli insediamenti coloniali più estremisti dei territori (come già si leggeva in un libro di Israel Shahak e Norton Mezvinsky, Jewish fundamentalism in Israel, London, Pluto Press, 1999). I fondamentalisti cristiani li appoggiano per accelerare l’avvento dell’Armageddon, la lotta finale fra il Bene e il Male, che proprio da quelle parti dovrà svolgersi.

Forse per portarsi un po’ di lavoro avanti, il signor Kaplan lascia briglia sciolta al sito per sollecitare l’eliminazione di Arrigoni e altri. Non senza profetizzare che il governo italiano non si preoccuperà più di tanto se qualcuno provvederà all’auspicata «rimozione permanente» del nostro connazionale. Lo ripetiamo: questi auspici criminali non appaiono in un forum semiclandestino, ma in un sito accessibile gestito da un noto personaggio pubblico.

Ora, dal momento che anche le forze armate israeliane non vogliono testimoni nello scempio di Gaza, e il nostro mainstream si è subito docilmente accodato rispettando il divieto, siccome l’unica voce ci giunge da Arrigoni, in tal caso facciamo due più due e fiutiamo un grosso pericolo. Abbiamo visto che lì non si va per il sottile, se già vengono bombardati ospedali, ambulanze, scuole, e se si prende di mira qualunque soccorso.

Mentre la conta dei morti ammazzati a Gaza si avvicina a quota mille, accade una cosa singolare. Il cumulo di cadaveri non si può più nascondere sotto un editoriale di Bernard-Henry Lévy, l’uso di armi orrende – che un domani vedrete proibire – nemmeno. I giornali nostrani cominciano timidamente a parlarne. Ma non in prima pagina e in apertura, come abbiamo fatto già diversi giorni fa su questi schermi, ma a pagina dieci e in taglio basso. Nascondere non si può. Ma diluire, questo sì. E questo i nostri grandi organi di informazione lo fanno benissimo. In attesa di chissà cosa, un successo politico militare, una chimera, la fine di Hamas. A che prezzo? È in atto la censura più sottile, ma questa sottigliezza non la salva dall’essere accostata alla censura più violenta e più minacciosa, quella che vuole colpire chi vuole salvare il popolo palestinese dalla sua distruzione.

Tanti intellettuali italiani indicano inorriditi il dito insanguinato del Movimento di Resistenza Islamico (Hamas), ma non vedono la luna desolata degli altri fondamentalismi che egemonizzano sempre di più la classe dirigente israeliana. L’idea che le forze armate israeliane difendano i Lumi contro la barbarie è un ideologismo foriero di tragedie, dal quale è bene liberarsi con un’operazione onesta di ricognizione storica e politica della memoria mediorientale. Il racconto di quel che accade ora è un passo fondamentale, con tutti i testimoni da rispettare.


Pino Cabras – Megachip

giovedì 14 aprile 2011

La ...libertà

giovedì 7 aprile 2011

No comment


da informazione scorretta

venerdì 31 dicembre 2010

giovedì 30 dicembre 2010

Brindisi amari

di Marco Cedolin
S'incrociano i calici, s'increspano le labbra a pronunciare frasi beneauguranti, si brinda al nuovo anno che arriva, ma la sensazione preponderante è quella che mentre il disastroso 2010 finisce, la tragedia continui, infischiandosene degli auguri e delle speranze.
Non occorre essere particolarmente pessimisti per comprendere come l'anno appena trascorso, condensato in una una serie di brutture senza soluzione di continuità, oltre a rendere amaro il vino, abbia costruito i presupposti perchè il 2011 ne ricalchi fedelmente le orme, rendendoci uomini sempre più soli, deprivati di aspirazioni e gioia di vivere, trascinati dentro ad un gioco d'azzardo dove vince solo il banco, mentre con gli sguardi inebetiti continuiamo a restare seduti a giocare e poi a giocare ancora, nonostante l'unica prospettiva sia quella di perdere tutto, in ultimo anche la nostra dignità.
L'anno che si dissolve nei calici resi amarognoli dal vino stantio non verrà ricordato in funzione di eventi eclatanti che abbiano cambiato il corso della storia e probabilmente scivolerà nelle sabbie del tempo senza sussulti, con la sua summa di miserie umane sulle cui fondamenta d'argilla già si stanno costruendo altre miserie umane, destinate ad un futuro che lascia in bocca il sapore acre del metallo.
La svendita dei lavoratori, ricattati, vessati, intimiditi e indotti a praticare l'autolesionismo,.....presentato loro come il "male minore", perchè in fondo un calcio negli stinchi somiglia quasi ad una carezza quando ti convincono che l'unica alternativa è costituita da una serie di bastonate sulla schiena dalle quali non ti rialzerai più.

Il cedimento sempre più evidente di un territorio violentato in profondità dalla cementificazione selvaggia, figlia di un "progresso" che ha il cervello del malaffare e il passo del gambero, ma viene unanimamente accettato come elemento positivo da coccolare. Poco importa se ogni piovasco ormai è foriero di frane disastrose, alluvioni, morti e feriti. La colpa è sempre del tempo cattivo, del mare in burrasca e della brutta sorte.

I giovani privati di un futuro e destinati al ruolo di agnelli sacrificali all'interno di un mondo del lavoro che non esiste più, se non sotto forma di una babele schizofrenica senza senso nè costrutto. Giovani indotti da "cattivi maestri" a credere che tutti i loro problemi siano incarnati dalla persona di Mariastella Gelmini e condotti per mano a protestare contro un ingranaggio, mentre una macchina immensa, di cui i loro stessi maestri fanno parte, si appresta a dilaniarli e schiacciarli senza pietà.

Il circo mediatico che ha ormai perso ogni contatto con la realtà e dedica ogni briciola del proprio peso immanente all'orientamento del pensiero e al sostegno dei consumi, rendendo il mondo dei TG, della TV e dei giornali molto più virtuale di quanto non lo sia quello di second life.

La classe politica sempre più confusa, abbarbicata agli scranni del potere, impegnata a tempo pieno negli intrighi di palazzo, negli inciuci, nelle congiure, sul punto di abdicare perfino dalla decennale farsa del confronto destra/sinistra. Destra e sinistra sono dinosauri di un passato ormai fossilizzato, la classe politca italiana non governa più nulla, perchè tutte le decisioni vengono prese a Bruxelles ed imposte da comitati privati sovranazionali, l'unica funzione rimasta in mano alla politica è quella concernente la distribuzione degli appalti, dei finanziamenti e dei ruoli di potere, in un rapporto simbiotico con il mondo del malaffare. Si tratta di una verità incontrovertibile, palese agli occhi ditutti, ma è preferibile che la commedia continui, altrimenti una volta scoppiato il bubbone, chissà dove si potrebbe andare a finire, ed è troppo grande la paura che possano sparire anche le briciole, in una società ormai costituita da raccoglitori di briciole.

Si potrebbe spendere qualche parola anche riguardo alla crisi economica, al dramma dell'inquinamento, ai soldi che non esistono impegnati in opere faraoniche, all'incubo di un ritorno delle centrali nucleari, alla speculazione miliardaria imbastita intorno ai rifiuti di Napoli, alla situazione politica internazionale prodromica di nuove guerre d'occupazione, al progressivo smantellamento degli stati nazionali, in funzione della costruzione di un unico stato globale e globalizzato, quando il gambero del progresso avrà terminato la sua corsa.
Ma l'anno nuovo ormai sta già iniziando ed essendo questi argomenti parte delle sue fondamenta non mancherà certo l'occasione di parlarne.
Per adesso buon brindisi e se vi capita di storcere la bocca per il sapore amaro fate attenzione a non farvi notare, l'etichetta di pessimista, in una società votata all'ottimismo anche quando corre verso il baratro, potrebbe risultare un fardello pesante da portare nel corso del viaggio.

mercoledì 20 ottobre 2010

No comment



Camerieri in Lussemburgo, il piatto freddo è servito
di Marco Cedolin

Lo scorso lunedì i ministri delle finanze europei, vestita la livrea da camerieri della BCE e dei grandi poteri finanziari, si sono recati in Lussemburgo per prendere ordini in merito alla loro condotta futura in tema di macelleria sociale e annientamento generalizzato delle prospettive occupazionali e potenzialità salariali dei cittadini che vivono sotto la loro giurisdizione.
Sostanzialmente nessuna novità eclatante, tanto meno per quanto concerne un paese come l'Italia che ha ormai consegnato alla UE qualsiasi tipo di sovranità, fino al punto da demandare alla stessa l'autorità di redigere le future manovre finanziarie, anzichè limitarsi a dettarle come accaduto con l'ultima in approvazione in questo periodo.
Il piatto freddo, servito sulle tavole di tutti i paesi europei sia pur con tempistiche e contorni diversi, non si discosta da quello già sperimentato
in Grecia. Tagli sempre più sostanziosi della spesa sociale, privatizzazione di ogni residua risorsa pubblica, …
… (raschiare il barile finchè esiste un fondo), eutanasia del potere contrattuale dei lavoratori, innalzamento dell'età pensionabile, costante livellamento al ribasso dei salari e dei redditi, denaro pubblico
"regalato" alle banche tramite cervellotici escamotage, totale appiattimento di ogni interesse nazionale, immolato sull'altare dei grandi interessi internazionali incarnati dal FMI e dalla BCE.
Il tutto presentato, come nella migliore tradizione della nouvelle cousine, con colori alettanti e nomignoli accattivanti, come parte di un progetto necessario per meglio gestire la crisi, ritrovare la crescita perduta, ridurre il debito pubblico e costruire una politica economica di rigore, prodromica di verdi vallate e cieli azzuro cobalto.
Naturalmente, ancorchè edulcorata con attenzione, alla notizia della riunione e alla composizione del piatto freddo non è stato dato grande risalto mediatico. Al più qualche articoletto sintetico posizionato nelle pagine interne dei giornali e nella parte bassa dei siti internet. Dove hanno trovato spazio le parole del ministro Tremonti, con la sua livrea cangiante di lessico latino, che ha dichiarato "Habemus novum pactum" riferendosi agli ordini da lui ricevuti come ad un nuovo patto di stabilità di suo gradimento, poichè particolarmente favorevole all'italia.
Una vittoria insomma, ma di quelle da celebrare sottovoce, poichè a fare confusione fra ministri e camerieri gli italiani potrebbero iniziare a realizzare come ora che a governare è solamente più Bruxelles, la classe politica che bivacca al baccanale di Montecitorio e di Palazzo Madama sia costituita da esuberi che alimentano la voragine del deficit, inutili e di fatto sacrificabili nel nome di una corretta politica di rigore economico.

Marco Cedolin


http://ilcorrosivo.blogspot.com/
http://marcocedolin.blogspot.com/

domenica 3 ottobre 2010

Senza parole

1) I nostri tg non ne parlano ma, e' una notizia esplosiva:hanno contagiato di nascosto la popolazione, per fare esperimenti!



Non solo i governanti statunitensi: 2) "Negli anni 60, i militari inglesi, pare che abbiano disperso composti velenosi sulla testa delle ignare popolazioni dell'inghilterra dell'est, per "studiare come si sarebbe dispersa una nube di composti batteriologici". "The first (Porton Technical Paper No 794) detailed a number of experiments where radioactive gas and ZnCds particles were released from AERE Harwell and were tracked for at least 60 kilometres downwind".
Vatti a fidare di chi ci governa!

Maurizio Pirrotti

1) 2) Fonte: luogocomune.net

venerdì 11 giugno 2010

Via col vento

da : http://crisis.blogosfere.it/
Debora Billi

Il finale di Via Col Vento è una delle battute conclusive più famose della storia del cinema, insieme a "Nessuno è perfetto""Francamente, mia cara, me ne infischio" così fu tradotta in italiano, ma "me ne frego"sarebbe stata una traduzione più fedele all'originale che ha un filino di volgarità.Tale battuta rispecchia l'opinione della stragrande maggioranza degli italiani sulla cosiddetta Legge Bavaglio. Mentre la Rete si affanna a "mobilitarsi" (in arrivo poke pesantissimi su Facebook, diceSpinoza), e l'impressione che si ricava dalla nostra nicchia è quella di un Paese in fermento, la realtà è che di ciò che è successo non frega niente a nessuno.E non, come piace credere all'Unità, perché gli italiani sono alle prese con la crisi, con la terza settimana, con la pensione posticipata: in realtà non gliene frega niente neppure di questo. Francamente se ne infischiano anche della crisi, tranne coloro che hanno una lettera di licenziamento sulla scrivania o lo sfratto esecutivo.Qualunque cosa accada, qualunque legge si approvi, qualunque evento si la gente se ne fotte bellamente. Non gliene importa nulla di nulla. Sono tutti cretini? Non saprei, ma ne dubito. Sono tutti autolesionisti, favoriscono i criminali, credono alla TV, amano Emilio Fede? Ne dubito ancora più fortemente. Pensano tutti solo al Grande Fratello, al pallone, alle veline bone? Dubito anche di questo.E allora perché siamo diventati impermeabili a qualsiasi nequizia, fosse politica, criminale, finanziaria, o persino causata da Madre Natura? Non si sa.

Ho esaurito le teorie.

lunedì 7 giugno 2010

Exit, la scoria infinita: Inchiesta su rifiuti radioattivi e navi dei veleni

da http://www.oltrelacoltre.com

"Vi propongo il link di un’interessantissima inchiesta della trasmissione Exit, che va in onda su La7. Si parla di scorie nucleari, rifiuti radioattivi e tossici, di navi dei veleni, dei rifiuti seppelliti nel letto del fiume Oliva, di Natale De Grazia etc...."

Video (clicca quì)

altri post del blog sull'argomento: navi cariche di veleni tossici e radioattivi affondate nel Tirreno

giovedì 3 giugno 2010

Povera Patria




da http://pdcimilena.wordpress.com/

L'Onu chiede una missione di inchiesta internazionale per fare luce: sull'aggressione delle forze armate israeliane contro la flottiglia di attivisti diretta a Gaza.
Il Consiglio dei diritti dell'uomo dell'Onu ha proposto di "inviare una missione internazionale per indagare su violazioni delle leggi internazionali".

La decisione è passata con 32 voti favorevoli.

Hanno votato contro: Stati Uniti, Olanda e Italia.

Fonte:Ansa

sabato 29 maggio 2010

Oliveri,anche questo e'...TURISMO!


"Devo urgentemente andare a Palermo. Penso..beh,vado in treno.Controllo sul sito Trenitalia e da Oliveri c'è un locale alle 14.12. Ok,vado subito in stazione a fare il biglietto,non si sa mai...! In stazione guardo nuovamente gli orari, la prudenza non è mai troppa....e vedo "Palermo Centrale 13.31"...ma com'è possibile mi chiedo?!?! Guardo attentamente e gli orari erano quelli in vigore da dicembre 2008 a settembre 2009. Beh....provo counque a fare il biglietto,in caso per ulteriori informazioni telefono in stazione a Patti o al box informazioni di Messina. Digito stazione di partenza e di arrivo,totale €17,80 e fin qui tutto bene! "Vuoi comprare il biglietto?" ok...... la macchinetta non accetta banconote perchè è guasta....ma d'altronde chi è che non ha in tasca €17,80 a moneta!!!!!!!Fortunatamente le nostre fornitissime cartolerie hanno risolto tutti i miei problemi.
Ma....mi chiedo.... Se non mi fosse venuto in mente di fare il biglietto prima? E se al posto mio ci fosse stato un turista....? E ancora...un paese ad alta densità turistica può permettersi di avere una stazione con gli orari del 2008/2009?
Capisco la situazione ferrovie ma......."

da una email di una gentile lettrice

mercoledì 26 maggio 2010

False generalità


Chi sei, come ti chiami?
"Sono Gesù Cristo" e finisce in manette per aver fornito false generalità. (leggi quì)
Magherbino, immigrato clandestino,
lavorava come bracciante agricolo...
E' proprio il caso di dirlo: un povero Cristo!

Maurizio Pirrotti

venerdì 21 maggio 2010

Riunione "straordinaria" del...giovedì









Un mio caro amico mi ha chiesto come mai io mi ostini ha raccontare, sul blog, delle "riunioni" settimanali cui partecipo: "Tanto non interessa a nessuno"!
Ok ma, un resoconto seppur "stenografico", della riunione di stasera, voglio farlo lo stesso: "La provola è finita "mpinnuta" e la ricotta mangiata. Come antipasto. Per quanto riguarda il primo,avrei dovuto "preparare" io le lasagne ma, il consiglio di famiglia ha voluto riservare questo delicato onere alla consorte perchè: "La mamma le fa meglio!" Ho sofferto molto per questa decisione ed offeso ho fatto il bis solo una volta. Anche del secondo:arrosto con carote e piselli. Avrei voluto fare il bis ed anche il tris, dei cannoli, alla ricotta, della signora Rosa ma, adducendo pretestuose scuse "glicemiche", il vassoio, mi è stato proditoriamente sottratto. Non vi dico da chi. Dopo questo increscioso episodio, la riunione e' proseguita con vino, frutta, caffè, limoncello, applausi e torte finali".

Maurizio Pirrotti

Ps.
Non so se c'entra la notizia che avrei dovuto cucinare io ma, stasera ci sono state molte defezioni:a tavola eravamo solo in 15!

martedì 18 maggio 2010

Sulla spiaggia della Tonnara di Palmi, in provincia di Reggio Calabria, qualche ora fa..


Incredibile: si e' spiaggiata una... UNA BETONIERA! E' emersa, tutta intera,sulla riva come una balena morente... Inevitabile la domanda: "Che ci faceva una betoniera sotto le acque calabresi?"

Fonte:http://www.strill.it/index.php?option=com_content&task=view&id=68765&Itemid=86

domenica 21 marzo 2010

Qualcuno dà i ...numeri

Mentre si discute della manifestazione di piazza San Giovanni, altre due, imponenti e molto ben riuscite manifestazioni, hanno attraversato Roma e Milano nella stessa giornata del 20 marzo, rispettivamente per dire no alla privatizzazione dell'acqua e per commemorare le vittime delle mafie. (leggi quì) Di queste manifestazioni, i media, si sono occupati poco...quasi per niente.
Ampio risalto hanno dato, invece, alla manifestazione in cui era presente il nostro Presidente del Consiglio. A proposito di quet'ultima... Dicono che c'era un milione di persone in piazza S.Giovanni. Invece....

Da www.byoblu.com


Questa è piazza San Giovanni alle 17.40 durante il discorso di Silvio Berlusconi


La parte sinistra della piazza (guardando il palco) è quella che vedete. La parte destra, quella più vicina al sagrato e al seminario, era stata chiusa e transennata, quindi non c’era nessuno.
Più che un popolo delle libertà, pare un modesto villaggio. Anzi... "il sabato del villaggio".
Tanto per chiarirsi le idee, qua sotto potete vedere la stessa foto, scattata dallo stessa mano e dalla stessa posizione. La data non era la stessa: si riferisce al primo maggio 2009. In ogni caso, serve a dare un'idea di cosa significhi davvero riempire piazza San Giovanni.



Fonte:http://www.byoblu.com/post/2010/03/20/Qualunque-cosa-vi-dicano-stasera.aspx#continue
Fonte:http://pino-cabras.blogspot.com/2010/03/il-flop-di-silvio-e-litalia-alternativa.html

lunedì 15 marzo 2010

A nostra bedda Sicilia





Guardatevi la trasmissione REPORT del 14- 03- 2010. Quì sotto i video.
Video 1-video 2- video 3- video 4- video 5- video 6- video 7- video 8- video 9- video 10-

lunedì 22 febbraio 2010

Amico... vero















fonte : post pubblicato il 18 Febbraio 2010 da semprepazza
http://blog.libero.it/interiorlanding/8447082.html

martedì 16 febbraio 2010

Grande Enzo Sindoni

Da http://www.glpress.it/wordpress/?p=22115:

"...Duro atto d’accusa del sindaco di Capo d’Orlando Enzo Sindoni contro l’on. Santi Formica, vice-presidente all’Ars di San Pier Niceto, coinvolto nel marasma di quello che senatori e deputati del PdL (in quanto al governo) della nostra provincia non stanno facendo, se non sfornare comunicati stampa che noi di “glpress” abbiamo deciso di cestinare perché alla gente le parole di circostanza non servono più davanti ai drammi che stanno accadendo
...."