domenica 1 novembre 2009

Il mare per produrre energia

Da Ferro e seta-energie rinnovabili:
...." Visto che abbiamo il mare su 3 lati della nostra penisola, perché non sfruttare le sue potenzialità? In internet, ho trovato 5 metodi di sfruttamento del mare per produrre energia
. Il primo sistema è quello di sfruttare il moto ondoso continuo del mare utilizzando il sistema Pelamis. Questo marchingegno è composto da sezioni cilindriche semi sommerse che, mosse dalle onde, muovono un sistema di pistoni idraulici che a loro volta azionano un motore idraulico. Questo sistema in Europa è già utilizzato in Portogallo, ove 3 pelamis producono una potenza di 2.5MW. Ma da noi fa schifo pensare di usarlo....Un'altro sistema che utilizza sempre le onde è l'Aegir Dynamo. Questo sistema consiste in una boa, ancorata al fondale, al cui interno scorre un cilindro che, con il suo movimento, genera corrente. Più semplice di così! Anche in questi due casi, il moto ondoso è sempre presente, più o meno intensamente, e quindi l'energia ricavata risulterà pressoché infinita.
Sfruttare onde, ma a riva, è il sistema che viene utilizzato dal OWC Wave Generator Plant, e consiste nel posizionare sulla riva una struttura cava con una apertura sotto la superficie dell'acqua. L'onda che va a infrangersi sulla struttura spingerà l'acqua attraverso la cavità e questa a sua volta spingerà verso l'alto l'aria all'interno della stessa. L'aria verrà fatta defluire dalla struttura ma prima passerà attraverso una turbina. Al ritirarsi dell'acqua, l'aria verrà risucchiata all'interno della struttura, passando sempre attraverso la turbina e generando quindi una produzione di energia sia al frangersi dell'onda che al suo ritirarsi. Io abito a Pesaro, zona mare. La costa è punteggiata da un susseguirsi di scogliere per proteggere le spiagge e il nostro colle San Bartolo, riserva naturale, dall'inesorabile erosione del mare. Sostituire alcuni scogli con un sistema del genere, quanta energia potrebbe generare? Ma no, lasciamo erodere le coste e al massimo spariamo in acqua qualche tonnellata di scogli di cemento.E visto che fin'ora siamo stati sopra l'acqua, perché non andare sotto? Le correnti sottomarine potrebbero essere sfruttate con sistemi simili a quelli con cui si sfrutta quella eolica. Questa può essere attuata utilizzando le turbine Kobold che sono strutture galleggianti con la parte inferiore immersa in mare costituita da una pala rotante che, spinta dalla corrente marina, produce energia.
Altro sistema è quello di ancorare sul fondale delle turbine Open Hydro. Queste fanno passare il flusso marino incanalandolo attraverso l'apertura centrale e azionando la turbina che a sua volta produce energia. Sistema non pericoloso e posizionabile dove ci sono forti correnti, tipo lo Stretto di Messina..."

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http://ferroeseta.blogspot.com/2009/04/energie-rinnovabili-proviamo-fare-un-po.html