E' già successo, in Sicilia, con l'istituzione delle Ato rifiuti. (leggi quì; - quì; - quì) . Compiti, un tempo, propri dei Comuni come la raccolta e lo smaltimento della spazzatura, per legge, sono stati affidati, ai privati.
Tutti sappiamo come e' andata a finire quella esperienza: ha caricato sulle spalle dei cittadini debiti su debiti e lasciato strascichi giudiziari ma.....chissà perchè, quando una cosa non va o una "decisione politica" si rivela per quello che e', cioe' una vera schifezza, non si riesce mai a capire chi ne sia il responsabile: la colpa e' sempre di non meglio identificati "altri" ed in ultima analisi sempre nostra, cioe' di noi cittadini, puniti con salatissime bollette in cambio di servizi inefficienti.
Oggi e' d'attualità l'argomento "acqua" e il ritornello si ripete.
Vogliono privatizzarla ma, solo per il nostro bene.
Dopo la spazzatura,l'acqua ... E dopo? Privatizzeranno anche l'aria?
A calci in culo andrebbero presi ma,solo per il loro bene s'intende.
Maurizio Pirrotti
Di seguito il post di Agorà di Cloro dal titolo:
Acqua privata: Ronchi prende per il sedere gli italiani
…Ed evidentemente pensa di trovare terreno, vista l’incultura televisiva che ci caratterizza da piu’ di un ventennio. Orbene: il ministro che ha privatizzato l’erogazione di acqua nelle nostre case ha pubblicato un documento intitolato religiosamente “La verità sull’acqua” e lo potete leggere qui.Sostanzialmente il Ronchi cerca di passare un messaggio esplicito: NON E’ VERO che col suo decreto sia stata privatizzata l’acqua. Come tale essa resta “bene pubblico”,dice.
Poi però aggiunge:
“Ma alla luce delle esperienze maturate è però inaccettabile sostenere che l’acqua debba essere gestita da un monopolio pubblico”
cioè: se l’acqua, così come essa sgorga dalle viscere della Terra è “bene pubblico” la sua gestione “è inaccettabile che non sia privata.
Perchè? Il ministro, con argomenti degni del peggior dott. AzzeccaGarbugli di matrice manzoniana risponde:
“l’obiettivo di questa riforma è chiaro: rendere più aperto e competitivo il settore dei servizi pubblici locali che altro non sono che l’interfaccia delle amministrazioni locali, una cartina di tornasole attraverso cui misurare, negli adempimenti quotidiani, la qualità della vita dei cittadini.”
Cioè: migliorarci la vita, a noi italiani, capito? Lo ha fatto per migliorarci la vita. Allo stesso modo che agli abruzzesi terremotati la cricca dei “protettori civili” ha “migliorato la vita” : al posto che ricostruire il patrimonio immobiliare e archittetonico aquilano che sta andando giorno dopo giorno in malora, anche lì il governo ha reso “più aperto e competitivo il settore dei servizi pubblici locali che altro non sono che l’interfaccia delle amministrazioni locali, una cartina di tornasole attraverso cui misurare, negli adempimenti quotidiani, la qualità della vita dei cittadini.”
Il risultato è stata la privatizzazione del progetto di ricostruzione C.A.S.E. che ha regalato agli aquilani baracche come queste .
Tornando all’acqua, Ronchi dice che, appunto,”alla luce delle esperienze maturate è però inaccettabile sostenere che l’acqua debba essere gestita da un monopolio pubblico. Questo perché troppo spesso i monopoli hanno generato diseconomie di scala e si sono tramutati in carrozzoni”.
Bhe, queste “esperienze maturate” il Ronchi o non le conosce o conta che non le si conoscano noi italiani…perchè di solito un’esperienza “arricchisce”, ma in questo caso diciamo che s’è trattato di “esperienze impoverenti” se non altro sul piano della bolletta, perchè chi s’è arrricchito in effetti c’è stato…
In Sicilia “l’oro blu” è stata consegnata alla “Girgenti acqua” , che non solo ha aumentato le bollette in modo spropositato, ma si è pure messa a licenziare gli addetti degli impianti di depurazione. Il malcontento in Sicilia è a livelli endemici, ma Ronchi evidentemente la considera una “bella esperienza”.
Anche a Latina, l’ “acqualatina” è la società che dal 2002 gestisce l’acqua in quella città. Anche lì abbiamo bollette improponibili, aggiunte ad inadempienze della società che gestisce i servizi idrici che con l’ente pubblico ha firmato un contratto tutto a suo favore, per il quale essa incassa dall’utenza ma se c’è da spendere “non caccia una lira” perchè le “perdite” sono tutte a carico dell’ente pubblico.
Ad Arezzo, da quando l’acqua è in mano a una multinazionale francese e ad una società italiana “Nuove Acque”, non solo si è verificato l’immancabile raddoppiamento (o anche triplicamento) delle bollette, ma l’ente pubblico si è trovato a corrispondere a queste società capitali ingenti (molto di piu’ che se avesse gestito l’acqua direttamente) per comprare “know-how” dalla multinazionale francese, che da parte sua ha progressivamente diminuito gli investimenti nel servizio stesso. Risultato: inefficienza e acquedotti sgocciolanti ancora e piu’ di prima, ma in compenso una bella stangata per i cittadini che nelle bollette pagano tutta questa manovra.
Quindi è inutile che Ronchi ci parli delle sue “Belle esperienze”: queste sono tutte a carico delle società che hanno acquisito il servizio, i guadagni sono loro, mentre le perdite sono come al solito accollate al pubblico. Una sorta di “modello alitalia” generalizzato all’uopo di far guadagnare certe “cricche” di questo paese.
Speriamo, con il referendum, di vincere almeno questa battaglia contro questi servi disonesti e mariuoli di un capitale sporco. Discorsi truffaldini e farlocchi, come quello di Ronchi, è venuto il momento che in Italia si impari a non digerirli piu’. Si tratta di opporvi, con tenacia, unità e determinazione, una volontà popolare che si esprima direttamente, senza deleghe, contro le ingiustizie che stan facendo da filigrana alla vita nostra e dei nostri figli.
Posted by Cloro in Italia, Politica on 06 17th, 2010
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