venerdì 13 gennaio 2012

Il fumo, mr.Magoo e la moglie "vigilessa"

Prosegue il mio personalissimo reportage dall'ematologia del policlinico di Messina.
So che ai piu' non fregherà nulla ma, mi piace l'idea di lasciare testimonianza scritta dell'esperienza che sto facendo....
Come avrete letto,dai post precedenti, si capisce che avere un tumore non significa affatto, vivere una esistenza tutta fatta solo di dolore e disperazione!
Nei momenti di "relativo" benessere ci si accorge che la vita continua e che se la vivi, puo' riservarti "cose divertenti" ed anche grandi e piccole piacevoli sorprese....a cominciare dalla gente che conosci.
Eh si, a volte le persone che incontriamo sono molto migliori di quanto sembrino!
Prendete "Magoo u tabacchinaru" detto "Nino" per esempio. Spuntò una mattina e non all'improvviso.
La sua venuta era stata preannunciata non ricordo da chi:" Nei prossimi giorni, verrà ricoverato nel letto accanto al tuo, un signore di mezza età che è anche cieco come una talpa!"
Motivo per cui l'arrivo di quello che battezzai mr .Magoo (come il tizio dei cartoni animati) era atteso.
(da wiki: "Quincy Magoo -questo il suo nome intero- è un ricco pensionato, basso e molto miope. A causa della sua debole vista si trova continuamente nei guai, in genere senza rendersi assolutamente conto dei pericoli che corre e delle disavventure che gli capitano").
Quella mattina lo vidi arrivare così: altisssimo, cechissimo e levissimo ,nel senso che nonostante le sue non ottime condizioni di salute, sorrideva sereno con un incedere leggero quasi levitasse nell'aria.
Dopo i primi convenevoli di rito, gli fumai quasi tutte le sigarette del pacchetto che aveva poggiate sul comodino e forse fu anche per questo, da parte mia, amicizia incondizionata a prima vista.
Vista ovviamente la mia.
Lui,del furto, non se ne accorse subito ma,dopo un po,palpando il pacchetto quasi vuoto sorrise:" Ho un tabacchino,fuma pure, tanto oggi pomeriggio mi faccio portare le altre!" Aggiunse che in valigia ne aveva una stecca intera.... Che vi devo dire,adorabile!
Purtroppo da quel momento l'unica persona che venne a trovarlo non gli portò nulla e nei giorni successivi, le sigarette mi toccò farmele portare da amici e parenti ....anche per lui!
Sempre sorridente e sereno anche quando vagava, a piedi, in Via Consolare Valeria, in mezzo al traffico di auto, col rischio di farsi travolgere:" Ma chi si orbu?"
Era il giorno fissato per il mio controllo in day hospital.
Lui lo sapeva e veniva ad incontrarmi:" Così,per stare insieme 10 minuti".
Mia moglie,vedendolo in lontananza tra tutte quelle auto dai clacson inferociti, lo chiamò al telefonino dandogli indicazioni:"Vai a destra ...stop...vai a sinistra" che lo hanno condotto, fortunatamente, in salvo.
Che vi devo dire...
Il suo carattere infonde serenità e contagia chi gli sta vicino.
Educatissimo, signorile nelle fattezze e nei modi,è una delle persone migliori che ho conosciuto in questi miei primi 52 giorni d'ospedale e ci tengo che si sappia!

Maurizio

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