mercoledì 12 agosto 2009

Zeitgeist,


L’intero sistema in cui viviamo, ci inculca che noi siamo senza potere, che siamo deboli, che la società è cattiva e il crimine dilaga e così via. E’ tutto una gigantesca bugia.

Siamo pieni di potere, belli e straordinari. Non c’è nessuna ragione per cui non possiamo comprendere dove veramente siamo, e dove stiamo andando. Non c’è nessuna vera ragione per la quale a un individuo comune non possano essere conferiti pieni poteri. Noi siamo esseri incredibilmente potenti.

Credo di aver passato 30 anni della mia vita, i primi 30 anni per cercare di diventare qualcosa. Volevo diventare bravo nel fare le cose, volevo diventare bravo a tennis, bravo a scuola, nei voti. Tutto lo vedevo in qualche modo in questa prospettiva. Non vado bene così come sono, ma se divento bravo nel fare delle cose … Mi sono reso conto che giocavo ilgioco sbagliato. Perché il gioco era scoprire quello che già ero.

Nella nostra cultura siamo stati abituati a far emergere le differenze individuali, quindi si guarda ad ogni persona e immediatamente ci colpisce il più brillante, più stupido, più vecchio, più giovane, più ricco, più povero. Facciamo tutte queste distinzioni dimensionali, inserendoli in categorie, e li trattiamo in quel modo. Così vediamo gli altri come separati da noi stessi.

Uno degli aspetti più sconvolgenti della conoscenza dell’altro, è quella di trovarsi con un’altra persona ed improvvisamente accorgersi di tutte quelle cose in cui ti assomiglia, e non quelle per le quali è diverse da te. Provare l’esperienza del fatto che l’essenza di ciò che è in te, è l’essenza di ciò che è in me, in verità è una sola. La comprensione che non c’è l’”altro”, c’è una cosa sola.

Non sono nato come Richard Albertsono nato come essere vivente, dopodichè ho imparato tutto questo bagaglio di cose che sono; se sono buono o cattivo, se sto riuscendo nella vita o meno. Tutto questo viene appreso lungo il cammino.


Richard Albert,

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