In attesa, ritengo sia cosa utile fare un pò di chiarezza.
Nel post del 29 giugno (leggi quì) ho scritto dell'ordinanza che VIETAVA, IN TUTTO IL TERRITORIO COMUNALE, L’USO, AI FINI POTABILI, DELL’ACQUA DISTRIBUITA DAL CIVICO ACQUEDOTTO.
Il divieto si era reso necessario,pare, a causa di un inquinamento da coliformi.
A quasi un mese, da quell'ordinanza, molte le domande rimaste senza risposta(rileggi quì) ed anche molta confusione nei cittadini: c'è chi parla di coliformi naturali, chi di coliformi vegetali, chi minimizza e basta.
Un mio amico veterinario ci aiuta a capire di che cosa si parla,quando si parla di Coliformi:
Coliformi fecali
Le acque superficiali anche di buona qualità non sono mai potabili. L'acqua può costituire un veicolo per la trasmissione di malattie infettive i cui agenti etiologici vengono di solito eliminati con le feci.
I Coliformi sono batteri Gram-negativi, a morfologia bastoncellare, aerobi-anaerobi facoltativi, non sporigeni, in grado di fermentare il lattosio con produzione di acido e di gas entro 48 ore dall'incubazione a 32-37° C (Coli totali), a 44° C (Coli fecali).
Comprendono i generi Escherichia, Klebsiella, Enterobacter e Citrobacter.
I Coliformi fecali comprendono i batteri termoresistenti (44° C) il cui habitat naturale è l'intestino umano o animale. La specie più rappresentativa è Escherichia coli. Poichè E.Coli è un ospite normale predominante della popolazione batterica aerobia-anaerobia facoltativa residente nell'intestino crasso (le feci umane ne contengono in media per ogni grammo 13 milioni), la sua presenza in un dato materiale (acqua, alimenti,ecc.) viene considerata un indizio sicuro di contaminazione fecale. Col dubbio che nel materiale indagato vi possano essere altri microrganismi di origine fecale, non esclusi i germi patogeni (salmonelle,shigelle, Vibrio cholerae...).
Mentre nelle feci umane il rapporto C.fecali/streptococchi fecali è di 4 : 1, tende ad invertirsi nelle feci di origine animale. La contaminazione è in prevalenza di origine umana quando i C.f. prevalgono sugli S.f., viceversa l'inquinamento potrebbe essere causato da feci di origine animale. Questo ha una sua validità solo se gli esami vengono eseguiti al momento del rilascio delle feci nell'ambiente, e comunque prima che le feci stesse si siano mescolate e diluite nei substrati ambientali.
La presenza di CF nella rete acquedottistica indica una contaminazione in atto o la presenza di sostanza organica metabolizzabile COA (carbonio organico assimilabile) maggiore di 50µg/l e temperatura dell'acqua superiore a 12-13° C.
Coliformi totali
I Coliformi totali sono esseri diffusi nel suolo, nelle materie prime di origine animale e vegetale, nelle acque e nell'ambiente in generale. Di questi germi, per lo più non patogeni, non si hanno prove certe della loro moltiplicazione nell'ambiente esterno.
Con la loro presenza nelle acque o negli alimenti, i CT si comportano come spie, ovvero quali indicatori di inquinamento fecale, segnalando il rischio potenziale della contemporanea presenza di enterobatteri patogeni a localizzazione intestinale (salmonelle e Shigelle), virus, o altri microrganismi patogeni di non facile individuazione mediante esami specifici.
L'analisi batteriologica non ha tanto lo scopo di svelare la presenza di microrganismi patogeni nell'acqua, quanto quello di stabilire la sua eventuale contaminazione con materiale fecale.
In linea generale si ritiene che l'acqua sia batteriologicamente pura ed esente da pericoli quando la sua flora è limitata a microrganismi ambientali adattati alla vita acquatica. La presenza di germi di origine fecale indica che l'acqua, anche se non contiene agenti patogeni al momento dell'analisi, li potrà contenere in seguito.
Nelle acque potabili i CT dovrebbero essere assenti. La naturale presenza di batteri ambientali quali Serratia spp. potrebbe far tollerare per non più del 5% dei campioni esaminati un numero di CT limitato a 5 UFC/100 ml.
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A questo punto,una cosa, credo, l'abbiamo capita tutti: se si parla di Coliformi, si parla di...cacca!Maurizio Pirrotti
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