domenica 6 settembre 2009

Un amica...controcorrente ed un santo ...moderno.

Una mia cara amica vuol farsi monaca. Conosco le sue motivazioni forti e profonde e le comprendo.
Certi nostri comuni amici hanno fatto di tutto per dissuaderla ma, lei va avanti come un treno in quella che a molti appare una "scelta fuori dal mondo". In effetti, fuori dal mondo, sembra una definizione azzeccata visto che vuole entrare in convento come monaca di clausura. Il cammino di formazione monastica è lungo e prevede diverse fasi concepite come una scala dai cui gradini "postulato","noviziato" "professione semplice"si può sempre scendere e decidere di lasciare perdere. Se la determinazione e' tale da giungere all'ultimo gradino, la "professione solenne" consacrerà per tutta la vita a Dio.Può apparire, forse lo è, una scelta radicale ed un pò fuorimoda ma, sicuramente, non cosi rivoluzionaria come lo poteva essere all'inizio del monachesimo femminile.
Le monache, come realtà all'interno della chiesa, nascono intorno al 300 dopo cristo e furono, inizialmente, un fenomeno mal tollerato. 1) "La donna, a quei tempi ,era una "cosa" di proprieta' del padre prima e del marito poi. Il matrimonio era una questione economica importantissima, serviva per stringere alleanze, suggellare patti commerciali, fusioni politiche e incassare denaro contante".Decideva il padre a chi dare in sposa la propria figlia. 2)"Le ragazze non avevano nessuna possibilita' di sottrarsi a un destino spesso infame fatto il più delle volte di botte e gravidanze a catena.Se sceglievanio di fuggire dovevano adattarsi a vivere di elemosine in pochi anni di fame e sofferenze (i poveri morivan giovani oltretutto, le donne in particolare…)Siamo ancora sotto l’Impero Romano e le donne contano quanto gli animali.Quando alcune giovinette fuggono di casa e con l’appoggio di alcuni settori della chiesa, creano delle comunita' monacali, scoppia il finimondo. Gruppi di signorotti, spalleggiati dai loro sgherri, vanno a sfondare le porte dei monasteri e si portano a casa le figlie con la forza. Gran parte del clero si unisce a loro sostenendo che la donna e' indegna e incapace di dedicare la propria vita al Signore fuggendo cosi' dalla patria potesta'.Esse compiono un peccato mortale non rispettando il padre e la madre e ribellandosi al loro potere!" Fu quello che poi diventerà santo e patrono di Milano,all'epoca solo Ambrogio, 3)"ad interviene in difesa delle monache, arrivando a schierare i suoi uomini, armati, in difesa dei conventi e intraprendendo uno scontro a tutti i livelli per garantire la sopravvivenza di questa esperienza religiosa e sociale incredibile per quei tempi: comunita' composte solo da donne che si organizzavano in modo autonomo per gestire la propria vita.Fu grazie a questa battaglia che alla fine i monasteri femminili si imposero in Italia e in Europa".
Caspita S.Ambogio, che uomo moderno!!!

1)2)3) di Jacopo Fo - jacopofo.com

Nessun commento:

Posta un commento