giovedì 20 agosto 2009

Internazionalizzazione

Caro Maurizio,
Oggi, al mare, mi sono reso conto ,con sgomento, che l'argomento "'internazionalizzazione", di cui hai tanto parlato in campagna elettorale, è "sic et simpliciter" cosa fatta.
Infatti, dopo il mio arrivo,alla destra del pezzo di spiaggia da me rivendicato, si è installata una graziosa famigliola francese, papa, maman, nonna, nonno con cuffietta e due fringnanti enfants. A sinistra, una famigliola che, a giudicare dallo "slang", doveva provenire da Enna o giù di li, con cocomero gigante e teglie di pasta o funnu al seguito.Dopo pochi minuti, un teutonico terzetto, stabilitosi con ombrellone regolamentere da 27 metri quadri con servizi e cucinino, ha iniziato a sacramentare per gonfiare a bocca il"materassinen".1)
Mentre accadeva tutto questo,e' spuntato, non sò se direttamente dalla sabbia o con manovra di emersione sottomarina tipo U-Boat, un venditore senegalese che, brandendo allegramente una specchio gigantesco, con cornice a forma di sole, esordiva con uno stentoreo saluto. "Bonjuor, everibody, calimera".
Mancava solo la massaggiatrice Cinese. L"Internazionalizzazione" ,amico mio, almeno sulle spiagge,cosa fatta è.

Sandro Molinari

ps
1)Avevo osato scrivere "canotten" e sono stato facebookkamente redarguito dall'autore......

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