1)" Non è indice di cattiva igiene, come spesso si è soliti pensare...
Purtroppo, il più delle volte, i piccoli insetti, di colore grigio-biancastro, non danno alcun segno di sé, al massimo un po' di prurito e questo fatto ne facilita la diffusione sia per contatto diretto (da testa a testa), sia per contatto indiretto (con lo scambio di cappelli, pettini, salviette, sciarpe, cuscini, ecc.).
Questi piccoli insetti sono i pidocchi.
Si diffondono con facilità e possono colpire chiunque, adulti e bambini.
Purtroppo, qualunque trattamento, per quanto efficace, non evita le eventuali future ricadute. Le ricadute, infatti, puntualmente, si sono verificate.
Più volte.
Che fare?
Nel link sono presenti alcuni utili suggerimenti che riguardano i bambini e i loro genitori( qui) ma, va subito chiarito che non è necessario, effettuare disinfezioni o disinfestazioni negli ambienti scolastici poichè, qualunque cosa contaminata, se lasciata all'aria aperta per 48 ore, viene sterilizzata: il pidocchio non sopravvive lontano dal cuoio capelluto!
Allora, cosa si può fare per evitare ricadute?
In collaborazione con le famiglie, la scuola può fare molto!
La Circolare ministeriale n. 4 del 13 marzo 1998 afferma che:
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nel caso di accertata pediculosi, se si esegue scrupolosamente la terapia, il bambino potrà tornare scuola il mattino dopo il primo trattamento con il certificato del medico curante;
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in caso di sospetta pediculosi (per visione diretta delle uova o dei pidocchi o per frequente grattamento della testa) gli insegnanti daranno tempestiva comunicazione alla famiglia e l'alunno potrà rientrare a scuola con autocertificazione dei genitori che è stato effettuato il trattamento ed eventualmente sono state asportate le lendini oppure che il trattamento non è stato necessario per l'assenza di parassiti e/o di lendini;
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nel caso si siano verificati casi sospetti nella classe, gli insegnanti, oltre alla procedura sopra descritta, inviteranno gli altri genitori ad una particolare attenzione al fenomeno;
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in caso di frequenti recidive, legate soprattutto alla scarsa sensibilità al problema da parte di alcuni genitori, è necessario che, per poter frequentare la comunità, i casi accertati e quelli sospetti esibiscano certificazione medica di non contagiosità e, nel caso questo non avvenga, gli alunni dovranno essere allontanati fino alla presentazione della documentazione necessaria;
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qualora si verifichino situazioni di particolare gravità, la certificazione di non contagiosità potrà essere richiesta da parte del Direttore Didattico per intere classi;
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la struttura sanitaria del distretto potrà essere disponibile ad effettuare incontri di educazione sanitaria sia con le famiglie che con il personale scolastico".1)
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aiutoooooo - ho letto il blog ed ora mi prude la testa ....
RispondiEliminaDa quando ho letto questo articolo la prima volta sono passati calcuni mesi. Infatti è stato un giorno di circa 7 mesi fa che è iniziata la mia SVENTURA con i pidocchi... E solo dopo diverse settimane mi sono imbattuta nella rete internet in cerca di soluzioni valide alla cura dei pidocchi. Quello che vi posso dire con certezza è che mia figlia Federica, ha passato veramente dei momenti molto brutti... ma senza essere esagerate io in questo periodo ho toccato il fondo. Sì, certo non mi fa piacere ammetterlo ma ho avuto proprio una crisi nervosa molto pesante... perchè era appena nata la mia ultima bambina (la piccola luisa) ed ero in fase di allattamento e allo stesso tempo dovevo combattere contro i maledettissimi pidocchi. Non voglio dilungarmi troppo perchè potrei scriverci un libro con le mie avventure per sbarazzarmi dei pidocchi (dico sul serio... tra soldi buttati SI LETTERALMENTE BUTTATI, TEMPO PERSO migliaia di ore di esasperazione e lacrime... c'erano giorni che non si sa se piangevo più io o mia figlia) e devo veramente ringraziare mio marito per essermi stato vicino in questo periodo (non so come abbia fatto ora che ci penso). Ma comunque se sono qui ho deciso di scrivere un articolo (non avevo mai scritto prima in un sito) perchè mi sembrava giusto concludere la mia avventura da dove era iniziata...
RispondiEliminadopo tanti mesi di tentativi falliti e sofferenze, alla ricerca disperata di una soluzione che potesse veramente funzionare ma che fosse anche NATURALE (i prodotti chimici della farmacia stavano distruggendo la testolina di mia figlia) mi sono imbattuta in un link segnalato da mia cugina Vanessa, che parlava di una ragazza/signora che aveva avuto un problema come il mio ed era riuscito a risolverlo. Mi sono documetata molto prima di acquistare il suo corso per eliminare i pidocchi e alla fine ho deciso di buttarmi (cos'erano 30 euro in confronto alle centinaia che avevo buttato???)
per fortuna questa è una storia a lieto fine.. altrimenti non avrei mai scritto questo commento. e ebbene si grazie a questi preziosi consigli e ricette naturali ho superato il problema e ora sono 2 mesi che di pidocchi non ce n'è neanche l'ombra... per questo volevo ringraziare anche voi de ilnostrosuperblog.blogspot.com perchè non ho smesso mai di sperare che una soluzione ci fosse anche grazie a voi!! e poi volevo segnalare anche per chi come me sta vivendo l'incubo dei pidocchi il sito che mi ha salvato da cui hoa cquisto questo corso (avevo provato anche in libreria ma non si trovava quindi l'ho preso su internet) si chiama Eliminare i Pidocchi
Detto questo i miei migliori auguri per tutte le mamme che stanno affrontando questo problema dei pidocchi, un saluto caro da una donna che vi capisce bene... tenete duro e non usate mai prodotti chimici pericolosi!!!
Un saluto,
Marta