lunedì 21 giugno 2010

Alla ricerca del tonno perduto


Dal 21 al 24 giugno si celebra il solstizio d'estate.
Sin dall'antichità, il cambio di direzione che il sole compie, proprio in questi giorni , e' considerato un "evento" particolare e "magico".
"In questo breve ma intenso arco di tempo, tutte le piante e le erbe sulla terra vengono influenzate con particolare forza e potere"1).
Per la tradizione cattolica, in questi giorni, si festeggia S.Giovanni.
Usanza vuole che: "nella notte tra il 23 e il 24 giugno ( giorno nascita del Santo, 6 mesi prima del Cristo) si brucino le vecchie erbe nei falò e se ne raccolgano di nuove e si mettano in atto diversi tipi di pratiche per conoscere il futuro perchè, come dice il detto, " San Giovanni non vuole inganni".1)
E manco noi.
Custodi della tradizionale ortodossia, infatti, noi intendevamo festeggiare degnamente il solstizio d'estate.
Con una cena.
A base di...tonno.
Alla ricerca del pesce pelagico ci siamo messi in macchina, l'altro giorno.
Ti accorgi di quante quante vie e viuzze ci sono in un paese, quando sei costretto a trovare un negozio ma, non ne conosci l'esatta ubicazione:niente indirizzo, nome della strada etc etc. sai solo che c'è, che e' lì da qualche parte...
Se poi hai la fortuna che di solito ho io, quando accosti e chiedi lumi ad un passante:
"Non so, mi scusi, non sono di quà" e' la risposta sconfortante che proprio non vuoi sentirti dare.
Specialmente se e' una torrida giornata d'estate e il tempo che hai a disposizione non e' l'eternità.
Cosicchè quella mattina, in auto, procedevo col mio fido navigatore che non era satellitare ma, era Mimmo e la strada la "sapeva".
Del resto,continuavo a ripetermi:"Perdersi a Tonnarella e' impossibile".
Infatti non ci siamo persi noi, si e' perso il ...Tonno.
Abbiamo "scoperto" che la pesca di quello che un tempo era il signore dei nostri mari, il tonno " rosso", e' contingentata da una normativa europea e che sui bancali, delle nostre pescherie, il
Thunnus thynnus non si trova "facilmente".
Nel nostro mare, puo' essere pescato solo da chi e' in possesso delle "quote tonno" (espediente europeo simile alle "quote latte") e una volta pescato,puo' essere sbarcato solo nei porti di Milazzo o Messina.
A chi capita di pescarlo ( da Tusa a Oliveri) la "legge europea" offre la seguente alternativa: o sbarchi il pescato a Milazzo o Messina o puoi ributtarlo a mare!
Se il pescatore tenta di sbarcare altrove o vendere il tonno senza essere in possesso delle famigerate "quote", rischia l'arresto.
Poveri pescatori locali, povero S.Giovanni e poveri noi.
A Tonnarella cercavamo il tonno e abbiamo trovato ... l'Europa.
Mencla!
(e l'ho detto in latino che sembra meno volgare.)

Maurizio Pirrotti

Nota
2) Per correttezza di informazione va detto che la stagione di pesca al tonno rosso si è ufficialmente chiusa a mezzanotte del 14 giugno.
Le popolazioni di tonno, nel Mediterraneo, si sono ridotte circa dell'80 per cento soprattutto a causa della forte richiesta del mercato giapponese che chiede tonno rosso per il sushi.
E terribile da dire ma, i tonni rischiano di sparire definitivamente dal Mediterraneo!

1)fonte: http://www.bethelux.it/sangiovanni.htm

2)fonte: http://www.repubblica.it/ambiente/2010/06/21/news/tonno_rosso-5020861/

Ps
Nel fine settimana,in mancanza del tonno e in attesa del "solstizio" abbiamo festeggiato all'aperto ed al chiuso.
Nel senso che sabato abbiamo cenato, con amici, in campagna e domenica, nella canonica sede con i membri della "loggia da furchetta".
Sabato, tipico menù da pic-nic:
"pasta o funnu cu tutti i consi".
Possibili e immaginabili, aggiungo io.
Al canonico ragù, facevano compagnia, melanzane, formaggio, salame, prosciutto, mortadella, e una quantità tale di uova sode ...ma, non c'erano i piselli. Perchè:" i piselli nta pasta o funnu non ci stanno", come dice Antonella, e questo si sa!
C'è stata, in occasione della degustazione "da pasta o funnu", una piccola gara a chi ne mangiava di più.
Sono stato proditoriamente sconfitto.
Me ne dolgo.
Ma non c'è stata partita.
Il vincitore che già dopo la quarta porzione aveva già "stracciato" tutti, ha voluto umiliare i presenti presentandosi solitario al "traguardo" del tiramisù.
Gli altri commensali, me compreso, dopo tutta quella "pasta o funnu" si erano già arresi senza condizioni.
Il vincitore, raffigurato a sinistra in effigie, alla fine della "cerimonia" ha solennemente dichiarato e non in latino:
"Minc .... quantu manciai!"
E siamo stati tutti d'accordo.
(segue)

Domenica nella "storica"sede" della "loggia da furchetta" si e' tenuto il consueto "rito" del fine settimana.
Stavolta in forma abbreviata.
Nel senso che si e' parlato poco e appena arrivati ci siamo messi subito a ...tavola.
Gran cerimoniere della serata, Sandro che,
come si evince dalla foto, ha interpretato il suo ruolo con grande impegno e spirito di abnegazione.
Il suo risotto al limone con gamberetti e' arrivato in tavola quando la maggior parte dei commensali aveva consumato un lauto antipasto a base di zucchine arrostite, ricotta , provola e ...focaccia.
Si sa, quando si e' affamati si e' anche impazienti.....
E poi, sia la focaccia che tutto il resto, era così invitante...
Il risotto e' stato comunque molto apprezzato e al "cuciniere" sono stato tributati gli onori del caso. Con il bis che io però non ho fatto. Tralasciato il secondo, anche perchè non ce n'era, siamo passati alla frutta.
Composta con la consueta "vena artistica" in foto fa proprio un figurone.
Vi assicuro, anche dal "vivo". Ciliege, albicocche ed Ananas sono stati un piacevole intermezzo prima del dolce. L'ananas si è salvato, nel senso che, pur portato in tavola, non e' stato mangiato... stavolta.
Proseguendo, e' giunto in tavola, il pezzo forte della serata: il dolce. Anzi, i dolci: degni di nota e semplicemente "sublimi".
La torta San non so che, preparata da Enza e' stata tra le più buone che io abbia mai mangiato.
Bignè ripieni di panna,ciliege e crema decoravano un "pandispagna" farcito con una crema squisita...
Insomma, una torta
bella a vedersi e seplicemente....ottima.
Complimenti e applausi meritatissimi alla pasticcera.
Nota a parte merita il "creme caramel".
Era da 1976 ( dai tempi del S.Luigi) che non ne mangiavo.
La preparazione di questo dolce e' laboriosa e complessa : 24 uova, due litri di latte,panna, poco zucchero, un baccello di vaniglia e due ore e mezza in forno, a bagno-maria.
Due ore e mezza in cui puo' accadere di tutto: che non monti e impazzisca, che si bruci o peggio che ne tracimi un pò tra le pareti del forno incandescente ma, questa e' un altra storia.
Sandro di questo "creme caramel" ne e' stato l'artificiere.
Pardon, l'autore.
Il risultato, come si evince dalla foto, merita una sola definizione: " capolavoro".
Punto.

E' seguita un lunga "pausa sigaretta" in attesa del caffè.
Della serie: "a noi Lucullo ci fa un baffo ma, chi ce la fa ad alzarsi" ci e' voluto un pò prima che un volontario provvedesse a "mettere su" "a cafittera".
Con gli applausi al volontario e già che c'eravamo pure a Lucullo, si e' conclusa la consueta riunione settimanale "da loggia da furchetta".
Appuntamento alla prossima domenica:" semper gaudentis!"

Maurizio Pirrotti

1 commento:

  1. Mencla concordo e comunque non solo il tonno ci vogliono levare

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