venerdì 16 aprile 2010

Una ricchezza che è patrimonio di... tutti

Bruno P. ha attivato su Facebook un sito denominato: "Fermiamo lo scempio dell'abbattimento degli alberi ad Oliveri!" Il sito vanta già più di 100 iscritti!
E' l'epilogo di una vicenda di cui si rende necessario un breve riassunto:
Oliveri Libera ha dedicato ampio spazio alla seduta del Consiglio Comunale convocato in data 19 febbraio 2010 (leggi quì). In quell'occasione scrivevo: "La maggioranza ha i numeri, in consiglio comunale, per votare ed approvare ciò che vuole e per questo motivo si assume la grande responsabilità di prendere decisioni che coinvolgono la vita dei cittadini tutti. Sono stati eletti per amministrare e amministrare significa prendere decisioni. Gravata da questa grande responsabilità, la maggioranza, ha nella seduta del consiglio comunale, una preziosa occasione per spiegare, ai cittadini, il perche' delle scelte fatte e per motivare le decisioni che si intendono intraprendere nel prossimo futuro. Il dibattito in aula, che precede le votazioni, grazie anche al contributo dell'opposizione , e' pure un' occasione per "informare" i cittadini, occasione che non va sprecata. Ieri, per esempio, chi come me, tra il pubblico, era allarmato per il paventato taglio indiscriminato degli alberi, ha avuto modo di sentire dalla viva voce del Sindaco che verranno abbattuti solo "alcuni" alberi considerati "pericolosi" per la pubblica incolumità: quelli le cui radici hanno divelto il manto stradale o i marciapiedi o che rischiano di cadere ed al loro posto ne verranno piantati degli altri con un apparato radicolare meno invasivo. Un informazione, non solo utile ma necessaria, dato l'allarme che si era creato su questa vicenda".
Ebbene, nei pressi del campo sportivo, ad oggi, di alberi ne sono stati abbattuti 18. E sembra che se ne vogliano abbattere altri.Possibile che fossero e siano tutti pericolosi per la pubblica incolumità? Possibile che non si possano riparare i marciapiedi, tagliando le radici in superficie, senza abbattere tutti quegli alberi?
Domande legittime e sacrosante che si e' posto, stamattina, il nostro concittadino, Bruno P.
Armato di macchina fotografica, si è recato nei pressi del campo sportivo per documentare quanto sta accadendo. Ci sono stati momenti di tensione e si è reso necessario l'intervento dei Vigili. Il lungomare, con quei pini maestosi che fanno da barriera e filtro, che purificano ed ossigenano l'aria e ci donano la preziosa ombra nelle giornate torride, è una delle cose più belle di Oliveri!
Ora, fare delle foto agli alberi superstiti, o abbattutti, non vuole essere
certo un atto compiuto contro gli operai che fanno onestamente il proprio lavoro ma, serve a documentare e, se possibile, a tutelare una ricchezza che è patrimonio di tutti.

Maurizio Pirrotti

"To Be Continued"

Ps

A proposito di verde e di pubblica incolumità: il marciapiedi di via Mulino e' invaso dalle erbacce, rovi e arbusti e pertanto è reso impraticabile. Si e' costretti a camminare sulla strada, che e' molto trafficata, con grave rischio per la propria incolumità. Considerato, inoltre, che quella e' la strada di ingresso del paese e che la stagione turistica e' alle porte, non e' il caso di provvedere?

3 commenti:

  1. Sul mirror del blog su Facebook un amica scrive:
    "penso che sia giusto avere delle spiegazioni..ma non condivido tutta questa cattiveria e puntare sempre il dito contro questa amministrazione..non penso che il sindaco si alzi la mattina e decide di tagliare gli alberi..una motivazione ci sarà sicuramente..basta andare al comune e chiedere spiegazioni..invece di parlare senza sapere!!..un'atra cosa che mi chiedo perchè nessuno non si è mai permesso di fare delle foto alle strade..perchè nessuno ha mai condannato è non ha mai puntato il dito contro quelle persone che hanno fatto parte alla costruzione delle strade??..penso che la maggior parte delle persone parla solo dove gli conviene..e contro chi sta cercando dopo anni di abbandono di risollevare OLIVERI!!.."

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  2. Un caro amico scrive:
    "...L’anno scorso, durante la campagna elettorale abbiamo fatto noi le foto intorno al campo sportivo e ci siamo lamentati del cattivo stato dei marciapiedi e delle strade e abbiamo rilevato che sono pericolosi. Ci siamo lamentati che non c’era nessuno che si occupa di queste cose e ci volevamo occupare noi (in ogni caso). Ricordi? Certo che, un anno fa, non abbiamo pensato di abbattere gli alberi.
    Ora – finalmente – l’amministrazione si è informata, ha visto i danni ed i costi e ha deciso di abbattere alcuni pini e piantare al posto dei pini altri alberi.
    Invece di criticare dovremmo proporre adesso gli alberi giusti da piantare a posto dei pini abbattuti e proporre cose buone .

    Juergen Mostert

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  3. il problema poteva e doveva essere affrontato con meno fretta e più raziocinio.
    Al riguardo si allega di seguito lo stralcio di una rel. tecnica per un caso analogo, redatta dal prof. francesco ferrini esperto in materia e docente all'ateneo di firenze:
    Risoluzione problema sollevamento manto stradale.

    Per quanto riguarda l'inconveniente dovuto al sollevamento del manto stradale da parte delle radici dei pini è da sottolineare che questo problema non è causato solo da questa specie, ma può presentarsi quando gli alberi sono piantati troppo superficialmente o, a causa di problemi di compattazione del terreno o di scarsa areazione dello stesso, le radici si mantengono superficiali.
    Per ovviare a questo tipo d'inconveniente sono state proposte varie soluzioni, le quali, comunque, hanno tutte come principio-base, quello di migliorare le caratteristiche del terreno, areandolo e, al contempo, aumentare il volume a disposizione delle radici.
    Alcuni autori propongono di aumentare lo spazio a disposizione delle piante tramite la creazione di una piccola aree non pavimentata (e magari coltivata a prato o con idonee tappezzanti) sufficientemente ampia intorno al tronco delle piante.La superficie necessaria può essere quantificata in circa 4 mq (lato del quadrato alla base del tronco di circa 2 m). Distanze inferiori rischierebbero di causare danni agli apparati radicali degli alberi. Ricerche recenti hanno evidenziato una notevole efficacia dei tessuti geotessili nel prevenire la crescita superficiale delle radici. L’eventuale uso di tessuti preventivamente imbevuti di un principio diserbante è oramai divenuta di largo uso in certe aree degli Stati Uniti e del Nord Europa. Il meccanismo attraverso il quale questi tessuti funzionano è di cauterizzare gli apici radicali non appena questi giungono a contatto con il principio diserbante. Questo determina la deviazione della crescita verso gli strati più profondi del terreno. Questi tessuti potrebbero essere posti sia sotto il manto stradale sia ai lati della buca d'impianto per impedire un andamento eccessivamente plagiotropo dell'apparato radicale.La rimozione (o il semplice ricoprimento) della pavimentazione in asfalto e la sua sostituzione, previa creazione di uno strato “isolante” costituito da sabbia e pietrisco, risolve il problema del sollevamento del manto stradale da parte delle radici degli alberi. Ricerche effettuate su questo argomento ed esperienze dirette nel nostro paese hanno fornito ottimi risultati anche su piante di oltre 30 anni di età, tanto che a distanza di diversi anni dall'intervento effettuato non sono evidenti segni sulla pavimentazione dovuti al sollevamento da parte delle radici degli alberi. Si tratta, in sostanza, di creare uno strato “ostile” alla crescita radicale che, in questo caso, avviene negli strati più profondi del terreno e non interferisce col manto d’asfalto. La sostituzione di quest’ultimo con pavimentazioni pervie, formate da materiali porosi o, più semplicemente da autobloccanti, costituirebbe un ulteriore elemento a favore dell’approfondimento radicale E' doveroso sottolineare che l'apporto di materiale inerte come ghiaia, sabbia o pietrisco non arreca alcun danno alle radici delle piante e che le eventuali lesioni causate dalla rimozione della pavimentazione stessa non hanno riflessi importanti sulla fisiologia della pianta.In tutti i casi bisognerà limitare al minimo ogni taglio e rimozione di porzioni radicali ed i tagli dovranno essere effettuati mediante opportuni utensili (trance e cesoie da potatura) cercando di ottenere tagli netti con superfici. In nessun caso dovrà essere usato per il taglio delle radici la bennea o altro organo di ruspe o altre macchine da scavo e bisognerà trattare le superfici di taglio ed il terreno di radicazione mediante prodotti fungoantagonisti specifici (tipo Biochem RADIX). La mancata osservanza di queste disposizioni può causare il propagarsi di affezioni fungine responsabili del marciume radicale le cui conseguenze sulla vita degli alberi sono molto gravi.

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