giovedì 4 febbraio 2010

L'Italia via dall'Iran?


L'Italia e' il primo partner commerciale europeo dell'Iran. Esportiamo nel settore meccanico, nell'impiantistica e nelle costruzioni. Importiamo principalmente energia e prodotti del comparto agroalimentare. Gli scambi tra i due paesi ammontano a miliardi di euro....
Nei giorni scorsi, il nostro presidente del consiglio, in visita in Israele, ha rivolto contro l'Iran tutte le accuse possibili ed ha rilasciato dichiarazioni pro tutto quello che ha fatto e fa Israele, guerre e impiego di fosforo bianco compreso, aggiungendo il no dell’Italia all’Onu sul rapporto Goldstone
che «condanna i crimini di guerra israeliani a Gaza»...(link)
Dopo le esternazioni del nostro presidente del consiglio, in terra di Israele,(video) seguono i fatti: si vocifera che verrano, gentilmente, invitate a ritirarsi le aziende italiane che operano in Iran. Eni-Finmeccanica Ansaldo, Tecnimont, Danieli e Duferco etc.etc. dovranno immolarsi per compiacere Israele?
Ma cosa ancora più grave, per noi italiani, come fa notare byoblu e':" Il desiderio esternato dal nostro presidente del consiglio, di portare lo stato ebraico nella Comunità Europea. "Allargare la Comunità Europea allo stato di Israele, per effetto delle convenzioni tra gli stati membri, significherebbe intervenire per statuto in quelle controversie internazionali che lo vedono coinvolto. Significherebbe, in parole povere, dover entrare in guerra con i nemici di Israele in caso di conflitto. Il Libano potrebbe diventare territorio di conquista. La Palestina, che diede i natali alla nostre radici cristiane – per dirla alla maniera dei guardiani dei crocifissi nelle aule – potrebbe vederci impegnati in una moderna riedizione delle crociate. Allo stesso modo potremmo ritrovarci in un conflitto armato con l’Egitto e l’Iran potrebbe diventare presto il nuovo Vietnam europeo. Questo è lo scenario aperto dalle parole del Silvio-Cesare, che prima avalla l’operazione piombo-fuso alla Knesset, il Parlamento israeliano, e subito dopo si reca nei territori e paragona Gaza alla Shoah. Un uomo in evidente stato confusionale i cui paradossi non sfuggono alla stampa internazionale, che a differenza di quella nostrana non è avvezza alle sue repentine amnesie e alle sue contraddizioni.."

Maurizio Pirrotti


Di seguito un interessante articolo di Paolo Franceschetti (quì). Leggetelo e'...illuminante!

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