venerdì 14 agosto 2009

I falò sulla spiaggia


Per ferragosto, ad Oliveri, c'è l'allegra usanza di trascorrere la notte accampati in spiaggia, accendendo falò. Allegria e divertimento che non e' condiviso da chi, la mattina dopo , trova la spiaggia sporca di ogni cosa, bottiglie rotte comprese. Per non parlare, poi, di chi, l'indomani, finisce alla guardia medica ustionato dalla brace ancora ardente, intelligentemente occultata sotto la sabbia, sul bagnasciuga. La notte di ferragosto, la spiaggia di Oliveri ,si trasforma in una tendopoli. E' vietato accamparsi in spiaggia, ma si fa! La notte di ferragosto e in generale,sempre, e' vietato accendere falò in spiaggia ma, si fa! Mi chiedo: ma che senso ha mettere divieti giusti e sacrosanti se poi nessuno li fa rispettare?

2 commenti:

  1. Le Amministrazioni Comunali hanno il dovere di fare rispettare l'ordinanza n. 476 del 2007 emanata dall'assessorato regionale per il Territorio e l’Ambiente che impone il divieto di accensione di fuochi sulle spiagge.

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  2. Per chi ha pazienza di leggere.
    Linea dura dei sindaci falò proibiti sulle spiagge
    Repubblica — 14 agosto 2008 pagina 14 sezione: PALERMO

    Sindaci e forze dell' ordine di tutti i comuni da stasera uniti contro il nemico numero uno dell' ordine pubblico in spiaggia: il classico falò notturno di Ferragosto. A disporlo è un' ordinanza regionale del 13 giugno 2007, che vieta l' accensione di qualsiasi fuoco sulla spiaggia, pena una denuncia. Si tratta di una misura a tutela della sicurezza e dell' ordine pubblico, per evitare il ripetersi di incidenti e ferimenti che ogni anno coinvolgono decine di persone. Ma se negli anni precedenti alcuni comuni avevano ottenuto l' autorizzazione a deputare alcune aree di spiaggia ad ospitare i fuochi, da quest' anno l' assessorato al Territorio e all' ambiente della Regione ha deciso di adottare la linea dura. A determinare la scelta della tolleranza zero contro la consuetudine, radicata soprattutto tra i giovani, è stato un grave incidente accaduto l' anno scorso in una località balneare del Messinese. La vittima è un minore, che la mattina del 15 agosto, durante una passeggiata sull' arenile, è inciampato sopra i tizzoni ancora ardenti di un falò acceso la notte precedente, malamente ricoperto dalla sabbia. Il giovane è stato sottoposto a 15 interventi chirurgici per riparare le gravissime lesioni da ustione riportate. La famiglia ha citato in giudizio la Regione per il mancato rispetto dell' ordinanza "ammazza-falò" e ha vinto la causa. Da qui la stretta di quest' anno, con la decisione di non concedere più le deroghe all' ordinanza. Deroghe che però Pietro Tolomeo, dirigente generale dell' assessorato al territorio e all' ambiente, nega di aver mai concesso. «Il decreto esiste - commenta il dirigente - ma ci vorrebbe l' esercito per farlo rispettare. Milleseicento chilometri di costa da pattugliare richiederebbero l' impiego di oltre duemila addetti alla vigilanza, ma le forze in campo sono meno della metà». Intanto sindaci e forze di polizia stanno cercando di organizzarsi al meglio per tentare di arginare il fenomeno dei fuochi in riva al mare, che in alcune località dell' Agrigentino assumono le proporzioni di veri e propri roghi. Il più agguerrito contro i piromani della spiaggia è Ciro Caravà, primo cittadino di Campobello di Mazara, comune in provincia di Trapani. Per la notte tra il 14 e il 15 il sindaco ha messo su una task force composta da poliziotti, carabinieri, finanzieri e vigili urbani: tutti assumeranno le vesti di vigili del fuoco della spiaggia. Lungo il litorale palermitano non sono state predisposte misure particolari per reprimere il fenomeno. Come ogni anno la questura metterà in atto l' operazione "Ferragosto sicuro" nelle zone balneari, con un potenziamento delle pattuglie in spiaggia. Ma maggiore attenzione sarà data, piuttosto che ai fuochi in riva al mare, alla vigilanza in strada, per arginare il problema degli incidenti stradali dovuti all' abuso di alcol e le risse tra giovani che ogni anno divampano sulle spiagge la notte di Ferragosto. Il piano d' emergenza predisposto dalla prefettura prevede che a vigilare sul divieto di accendere falò in spiaggia siano gli uomini della Capitaneria di porto. A vigilare su Mondello saranno soltanto in tre, coadiuvati dalle pattuglie di polizia e carabinieri. Ferragosto difficile anche per chi ama campeggiare sulla sabbia. Lo stesso decreto regionale che vieta i falò, infatti, dichiara guerra all' uso delle tende e delle cabine come abitazione notturna. Ogni trasgressione all' ordinanza sarà punita con la denuncia penale, tramutata in sanzione amministrativa. -

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