sabato 29 maggio 2010

I blog mettono paura


I BLOG METTONO PAURA (LEGGI): meglio zittirli!

Il 14 luglio 2009, Oliveri Libera parteciò al primo sciopero dei blogger, al mondo, ( leggi quì) per protestare contro il ddl Alfano e per il diritto alla "Rete".
E' da un bel pò che tentano di mettere il bavaglio a "Internet"!
Oggi ci riprovano.

1)
" Il Senato ha approvato il cosiddetto pacchetto sicurezza (D.d..L. 733) contenente un emendamento del senatore Gianpiero D'Alia (UDC) identificato dall'articolo 50-bis. In pratica in base a questo emendamento se un qualunque cittadino dovesse invitare attraverso un blog (o un profilo su fb, o altro sulla rete) a disobbedire o a ISTIGARE (cioè.. CRITICARE..??!) contro una legge che ritiene ingiusta, i providers DOVRANNO bloccarne il blog o il sito. Questo provvedimento può far oscurare la visibilità di un sito in Italia ovunque si trovi, anche se è all'ESTERO; basta che il Ministro dell'Interno disponga con proprio decreto l'interruzione dell'attività del blogger, ordinandone il blocco ai fornitori di connettività alla rete internet. L'attività di filtraggio imposta dovrebbe avvenire entro 24 ore; pena, per i provider, sanzioni da 50.000 a 250.000 euro.
Per i blogger è invece previsto il carcere da 1 a 5 anni oltre ad una pena ulteriore da 6 mesi a 5 anni perl'istigazione alla disobbedienza delle leggi di ordine pubblico o all'ODIO (!) fra le classi sociali.
MORALE: questa legge può ripulire immediatamente tutti i motori di ricerca da tutti i link scomodi per la Casta.
In pratica sarà possibile bloccare in Italia (come in Iran, in Birmania e in Cina) Facebook, Youtube e la rete da tutti i blog che al momento rappresentano in Italia l'unica informazione non condizionata e/o censurata"1)

Arridàje!

Maurizio Pirrotti

1)fonte:http://partitodelsud.blogspot.com/2010/05/bavaglio-alla-rete.html



"Prima di tutto vennero a prendere gli zingari e fui contento perchè rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perchè mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perchè non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me e non c’era rimasto nessuno a protestare".

Bertolt Brecht

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