Ad Oliveri, in questi anni, ci hanno detto di tutto:
Gli alberi fanno le...radici.
Le radici degli alberi divellono i marciapiedi.
Le radici degli alberi scardinano il manto stradale.
Le radici degli alberi entrano...nelle case.
Le radici degli alberi sfondano le tubature.
Le radici degli alberi scassano le fognature.
E poi: gli alberi...sporcano etc.etc.
Tutte motivazioni usate per giustificare l'ecatombe di alberi che ad Oliveri è in atto da quasi dieci anni!
Gli alberi fanno le...radici.
Le radici degli alberi divellono i marciapiedi.
Le radici degli alberi scardinano il manto stradale.
Le radici degli alberi entrano...nelle case.
Le radici degli alberi sfondano le tubature.
Le radici degli alberi scassano le fognature.
E poi: gli alberi...sporcano etc.etc.
Tutte motivazioni usate per giustificare l'ecatombe di alberi che ad Oliveri è in atto da quasi dieci anni!
(leggi qui oppure qui)
Ok.
Ma di quale colpa grave si erano macchiati i pitosfori della piazzetta antistante il Municipio?
Boooh!!
Maurizio Pirrotti
Ok.
Ma di quale colpa grave si erano macchiati i pitosfori della piazzetta antistante il Municipio?
Boooh!!
Maurizio Pirrotti
Ps
Quando si trovano di fronte ad una pianta, non so perche', negli amministratori comunali di Oliveri scatta uno strano morbo: la frenesia di abbattere, eliminare, eradicare, estirpare, strappare ....
Lo si potrebbe definire:"Il morbo del diserbante"
La malattia si trasmette da un' amministrazione comunale ad un' altra.
Da quasi dieci anni.
Non si sa come avviene il contagio.
Sconosciute al momento, le cure.
Lo si potrebbe definire:"Il morbo del diserbante"
La malattia si trasmette da un' amministrazione comunale ad un' altra.
Da quasi dieci anni.
Non si sa come avviene il contagio.
Sconosciute al momento, le cure.
Nota:
A scanso di equivoci pubblico, a lato, una foto del pitosforo.
Sapete com'è ... Coi tempi che corrono non vorrei che qualcuno scambiasse "pitosforo" per una paola d'ingiuria e accusasse me di chissà quale offesa!
Aggiornamento delle ore 19,00
Proprio stasera, nella piazzetta antistante il Municipio, e' stata inaugurata la Fiera Natalizia.
C'ero anch'io.
Anche Juergen, Pippo ed il loro stand del vin brule'(antica ricetta della nonna tedesca).
Mentre il teutonico amico, in versione provetto cantiniere, trafficava tra bombole, fornelli e formule antiche, ho avuto modo di scambiare due chiacchiere con Francesca e Carmelo (vicesindaco e assessore).
Di fronte alle aiuole spoglie e arate di fresco, l'argomento della discussione sono stati proprio i pitosfori.
Mi hanno informato che, la dove prima c'erano gli "scomparsi", nascerà un prato inglese con tanto di fiorellini.
Ho detto loro del morbo del "diserbante".
A tal proposito, sono stato informato che un agronomo messinese, dopo aver fatto una passeggiata per il lungomare, ha detto ai nostri Amministratori:
"Sti alberi, perchè non li tagliate tutti, non vedete che fanno danno?"
Caspita, il morbo ha varcato i confini e l'epidemia si sta diffondendo... Aiutooooo!
E se prendessimo esempio dai "selvaggi"?
RispondiEliminaLettera scritta dal capo Pellirossa Sealth al presidente degli Stati Uniti Franklin Pierce nel 1955
Il Grande Capo Bianco ci manda
a dire da Washington che desidera acquistare la nostra terra.
Come potete comprare o vendere il cielo,il calore della terra ?
Questa idea è strana per noi.
Noi non siamo proprietari della freschezza dell’aria o dello scintillio dell’acqua: come potete comprarli da noi ?
L’aria è preziosa per l’uomo rosso poiché tutte le cose partecipano dello stesso respiro: l’animale, le piante, l’uomo.
L’uomo bianco non sembra accorgersi dell’aria che respira e come un uomo da molti giorni in agonia egli è insensibile alla puzza.
Questo noi sappiamo: la terra
non appartiene all’uomo, è l’Uomo che appartiene alla terra.
Questo noi sappiamo.
Tutte le cose sono collegate, come il sangue che unisce le famiglie.
Qualunque cosa capita alla terra,capita anche ai figli dellaterra.
Non è stato l’uomo a tessere la tela della vita, egli ne è soltanto un filo.
Qualunque cosa egli faccia alla tela, lo fa a sé stesso.
Quando i bisonti saranno stati tutti sterminati, i cavalli selvaggi domati, quando gli angoli segreti della foresta saranno invasi dall’odore di molti uomini e la vista delle colline sarà oscurata dai fili che parlano, allora l’uomo si chiederà:
Dove sono gli alberi e i cespugli ? Scomparsi !
Dov’è l’aquila ? Scomparsa !
E cosa significa ciò se non la fine della vita e l’inizio della sopravvivenza ?
Mi domando se anche il taglio delle siepi e la loro sostituzione con il prato inglese siano stati suggeriti dal tecnico agronomo messinese. Per fortuna c'è qualche Agronomo che la pensa diversamente.
RispondiEliminahttp://sites.google.com/site/wwfelbacapraia/home/documenti/archivio-documenti/campo-pini-arch-ferrini
A parte il fatto che non avrei mai creduto di doverti ricordare che l'ecatombe è il sacrificio di 100 buoi e non l'occasionale abbattimento di verdure troppo cresciute.
RispondiEliminaQuello che mi fa specie è che tu abbia dimenticato a tal punto il latino da non esserti reso conto che si tratta solo di "MUTATIS MUTANDIS" (e non parlo di più o meno olenti indumenti intimi), pertanto, via l'odiosa siepe di Pittosphorum (o Pitosforo) e largo al grazioso praticello con fiorellini e perchè nò qualche splendida Phallophora Sinensis (semper latinorum est) a fare da cornice.